Protesta al Museo Egizio: chiesta l'archiviazione per Andrea Crippa
Il lissonese aveva simulato una telefonata per protestare contro sconti e promozioni ai cittadini di lingua araba
Alla fine il pubblico ministero ha chiesto l'archiviazione per Andrea Crippa. Il leader dei Giovani padani, fresco di elezione a Montecitorio, se l'era presa con il Museo Egizio di Torino.
Andrea Crippa contro gli sconti agli arabi
Il lissonese, ai tempi portaborse di Matteo Salvini, spacciandosi per un visitatore aveva infatti telefonato al noto museo torinese, che aveva proposto promozioni e sconti nei confronti di cittadini di lingua araba. L'iniziativa prevedeva un biglietto d'ingresso gratuito per chi si presentava in coppia.
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Una vicenda che aveva scatenato la furia dei lumbard (e non solo) che avevano letteralmente sommerso la struttura museale di telefonate, minacce e aspre critiche.
Era arrivata anche una querela
Contro la polemica sollevata dal lissonese, che è anche ex consigliere comunale, la direzione del Museo Egizio aveva esposto querela alla Procura della Repubblica di Torino. Oggi, a distanza di oltre due mesi, è arrivata la richiesta di archiviazione per il leader del movimento giovanile della Lega.
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