Arcore, esposto in Procura contro gli autori dei post fascisti
E' stato presentato stamattina, lunedì 27 settembre 2021 da Michele Calloni, Luca Mapelli e Cheick Tidiane Gaye, candidati con Palma e denunciati da Bono per diffamazione
Dopo la clamorosa denuncia per diffamazione aggravata presentata stamattina, lunedì 27 settembre 2021 da Maurizio Bono, candidato sindaco del centrodestra arcorese, non si è fatta attendere la risposta del centrosinistra che appoggia Paola Palma nella sua corsa a sindaco.
La mossa di Calloni, Mapelli e Gaye
Michele Calloni, Luca Mapelli e Cheick Tidiane Gaye, rappresentanti rispetivamente di Pd, Lista civica Futura e Prospettiva Civica (le tre liste che appoggiano Palma), hanno presentato un esposto in Procura contro gli autori dei post fascisti e razzisti publicati su Facebook da alcuni candidati di Fratelli d'Italia.
I tre, dunque, hanno preferito non fare nomi e cognomi in maniera pubblica, come aveva chiesto loro Maurizio Bono.
"In attesa di completare gli esposti con tutta la documentazione in nostro possesso, avevamo preferito mantenere il riserbo sui nomi degli autori materiali, perché la storia ci ha insegnato che si combattono i principi, non le persone", hanno dichiarato i tre esponenti politici.
Esposti depositati con nomi e cognomi
“Stiamo depositando tre esposti - hanno dichiarano Michele Calloni, Cheikh Gaye Tidiane, Luca Mapelli - con nomi, cognomi, dichiarazioni e allegati relativi ai post, già da noi denunciati pubblicamente, per i loro contenuti inaccettabili. Si parla di apologia del fascismo, di intolleranza, denigrazione, ingiuria e diffamazione nei confronti delle massime cariche istituzionali del nostro Paese. Sono documenti accurati e corposi, non una mossa spot: richiedono del tempo, ma siamo pronti".
"Si combattono i principi, non le persone"
"In attesa di completare gli esposti con tutta la documentazione in nostro possesso, avevamo preferito mantenere il riserbo sui nomi degli autori materiali, perché la storia ci ha insegnato che si combattono i principi, non le persone - hanno continuato i tre - Il risultato di questo scrupolo, umano, è stata tuttavia una denuncia a nostro danno da parte del candidato della ormai destra-destra arcorese. La denuncia avrebbe come pretesto proprio la nostra volontà di lasciare gli autori materiali dei contenuti nelle mani della legge, ma fuori dalla luce dei riflettori pubblici. Allucinante. Questo è il riflesso di una deriva diffusa per la quale chi cerca di far rispettare la legge, che vieta e punisce espressamente come crimini le azioni che denunciamo, deve poi difendersi in tribunale.
Starà al candidato sindaco Bono ripensare al modo indecente con il quale questa vicenda è stata gestita e scegliere come intervenire. Il problema è suo adesso e della sua coalizione.”
La presa di posizione di Monguzzi
"I valori per quanto sacrosanti e indiscutibili da soli non bastano per amministrare una città - ha spiegato il candidato sindaco Luca Monguzzi, esponente di ImmaginArcore e M5Stelle - Neppure il più puro antifascismo può essere in sé garanzia di buona amministrazione. Questa spiacevole situazione rende palesi le vere logiche che stanno dietro agli schieramenti in campo nella nostra Città. Da una parte, dopo anni di negazione del diritto di espressione delle minoranze, vediamo l'utilizzo sistematico della propaganda a scopo elettorale a copertura dell'inedia amministrativa dimostrata. Dall'alta, un atteggiamento giustizialista, altrettanto prepotente che riduce il confronto politico e morale ad argomento forense da discutere nelle aule dei ribunali togliendolo dal confronto dovuto con i Cittadini. È la conferma della necessità di cambiare questi schemi scellerati. È il motivo della mia candidatura".
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