La replica

Bufera sulle parole della consigliera FdI a Lissone. Lei si scusa e aggiunge "Chi mi conosce sa che sono contraria ad ogni discriminazione"

"Il clima teso del confronto avvenuto in Aula e il tentativo delle opposizioni di impedirmi di portare a termine il mio intervento, mi hanno portato ad utilizzare termini impropri"

Bufera sulle parole della consigliera FdI a Lissone. Lei si scusa e aggiunge "Chi mi conosce sa che sono contraria ad ogni discriminazione"
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"Chi mi conosce sa bene che sono contraria ad ogni tipo di discriminazione".

Sono queste le prime parole scritte sul suo profilo Facebook da Felicia Scaffidi, la capogruppo di Fratelli d'Italia protagonista nelle scorse ore di una accesa polemica a seguito delle parole da lei pronunciate in Consiglio Comunale a Lissone durante la discussione, lo scorso 22 giugno, sull'adesione del Comune alla carta d’intenti della Rete nazionale delle pubbliche amministrazioni contro le discriminazioni per l’orientamento sessuale e l’identità di genere (Carta Ready).

La mozione si era posta l’obiettivo principale di promuovere l’adozione di buone prassi per implementare la tutela dei diritti delle persone della comunità Lgbt e di contribuire alle politiche contro le discriminazioni di genere.

Il dibattito in Aula a Lissone

Come raccontato questa mattina sul nostro quotidiano online e anche in un ampio articolo sul Giornale di Monza, il dibattito in Aula, però, ha visto una netta contrapposizione tra maggioranza e opposizione sulla vicenda. E A scatenare la polemica ci ha pensato la capogruppo di Fratelli d’Italia Felicia Scaffidi.

Condanniamo con fermezza ogni discriminazione - ha spiegato - Tutt’altro discorso è invece la diffusione della propaganda ideologica che viene appositamente mascherata come lotta alle discriminazioni.

Parole forti che, ovviamente, hanno scatenato la polemica tra i banchi delle minoranze consiliari. Nel corso del suo intervento la consigliera ha anche dichiarato:

"La Carta Ready serve solo per dare soldi alle associazioni Lgbt per organizzare progetti dentro e fuori dalle scuole per propagandare le teorie transgender e per questo non ci stiamo - ha tuonato la meloniana - Non c’è nessuna emergenza omofoba in Italia.

Ma è durante il dibattito che, sempre la capogruppo, ha sbottato gettando ulteriore benzina sul fuoco rispondendo alle accuse di omofobia arrivate dall’opposizione: «Ho più amici gay che... normali».

Le scuse in serata

Parole che ovviamente hanno suscitato non poche polemiche e che oggi sono rimbalzate anche sui quotidiani nazionali. In serata è arrivato il commento della diretta interessata:

"Chi mi conosce sa bene che sono contraria ad ogni tipo di discriminazione. Mi preme ribadire che ho ritenuto di esprimere il mio voto contrario all’adesione alla Rete RE.A.DY, così come hanno fatto decine di amministratori locali in tutta Italia, per motivi che nulla hanno a che fare con le discriminazioni riguardanti l'orientamento sessuale e l'identità di genere. Ritengo, tuttavia, che aver isolato una parte del mio intervento non aiuti a comprenderne il senso complessivo. Purtroppo, il clima teso del confronto avvenuto in Aula e il tentativo delle opposizioni di impedirmi di portare a termine il mio intervento, mi hanno portato ad utilizzare termini impropri, ben lontani dal mio modo di pensare e dalla mia cultura. Per questo mi scuso sentitamente con tutte le persone che possono essersi sentite offese dalle parole da me pronunciate".

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