Le parole di Santambrogio

Caos durante la seduta del Consiglio provinciale, la minoranza lascia l'aula

Santambrogio: "In Consiglio è venuto meno il senso di responsabilità delle Istituzioni”.

Caos durante la seduta del Consiglio provinciale, la minoranza lascia l'aula
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La seduta del Consiglio provinciale convocata nel pomeriggio di ieri, si è conclusa per incomprensioni tra le parti, non permettendo il regolare svolgimento dei lavori che prevedevano l’approvazione di importanti e inderogabili atti ( la surroga di un nuovo consigliere Matteo Ratti del Gruppo Lega Monza e Brianza – Identità – autonomia – sovranismo per decadenza della carica del Consigliere Andrea Villa; approvazione del secondo assestamento di bilancio di previsione 2021 per la verifica del permanere degli equilibri di bilancio; l’approvazione del programma triennale dei lavori pubblici 2021, 2022, 2023 e programma biennale degli acquisti di forniture e servizi 2021/2022; l’approvazione del nuovo schema di convenzione per il triennio 2022/2024 della CUC – Centrale Unica di Committenza ).

Caos durante la seduta del Consiglio Provinciale

La discussione,. come si legge in una nota inviata dall'Amministrazione Provinciale, è degenerata durante il confronto sul caso “ Meroni – Segre” che ha portato alla rottura degli equilibri che avrebbero dovuto garantire lo svolgimento della seduta.

Il Presidente Santambrogio ha aperto i lavori comunicando la remissione volontaria delle deleghe da parte del Consigliere Meroni (edilizia scolastica, patrimonio, trasporti) che ha preso subito dopo  la parola per leggere le sue personali scuse e la volontà di intraprendere un percorso di conciliazione con i temi della Shoah.

La minoranza è intervenuta riconoscendo la sincerità delle scuse ma, attraverso gli interventi singoli, ha ribadito la necessità di accompagnare tale posizione con le dimissioni che rappresentano un atto personale che non può derivare né dal Presidente, né dalla maggioranza.

La Consigliera Marina Romanò ha ritenuto di intervenire a difesa del collega intendendo che le posizioni prese dal gruppo BrianzaReteComune stessero uscendo dal contesto del fatto per  assumere un carattere personale, cosa mai messa in atto dal centrodestra provinciale nei confronti di vicende che hanno coinvolto alcuni esponenti del gruppo di centrosinistra.

A questo punto la minoranza ha deciso, dopo la richiesta di una pausa, di lasciare la seduta.

Le parole di Santambrogio

“La Provincia ha preso una posizione chiara e netta rispetto al post del Consigliere Meroni che io stesso ho considerato, e continuo a considerare, indifendibile. Ritengo, però, che a livello istituzionale siano stati mossi tutti i passi necessari per esprimere questa posizione, prima con un comunicato e poi con la remissione delle deleghe e le scuse personali in aula. Oggi era necessario un atto di responsabilità nei confronti dell’ente per approvare atti di indirizzo fondamentali, come l’assestamento  del bilancio di previsione o la convenzione Cuc che è propedeutica alla gestione dei  bandi del pnrr.  Con questa scelta, che riteniamo volutamente strumentale alla campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio il prossimo 18 dicembre, l’attività si ferma e tutto sarà rimandato alla nuova legislatura.  Non voglio pensare che il clima da campagna elettorale abbia tolto lucidità rispetto ai doveri ed alle prerogative che un consigliere  deve sempre avere nei confronti dell’ente che rappresenta, nel rispetto dei cittadini ma anche dei dipendenti della provincia che sono stati messi in grossa difficoltà a seguito della scelta del Gruppo BrianzaReteComune di uscire dall’aula ( non permettendo la surroga del nuovo consigliere) con la conseguente non approvazione degli atti iscritti. La cosa che più mi rattrista è che negli atti in approvazione c’erano interventi e misure destinati anche i cittadini degli enti che gli stessi referenti del gruppo di centrosinistra amministrano.” Dichiara il Presidente Luca Santambrogio.

“ Tuttavia, consapevole che chi appartiene ad una istituzione ha dei doveri e delle responsabilità, ho deciso di adottare con una delibera del Presidente la variazione urgente di bilancio per permettere la corretta prosecuzione dei servizi e dei lavori, a partire dagli investimenti sulle scuole e l’avvio dell’iter di gara per l’appalto calore, necessario a garantire il riscaldamento negli istituti superiori. L’atto che ho approvato, sarà poi ratificato dal nuovo Consiglio, che uscirà dalle Elezioni del 18 dicembre, entro fine anno.” – conclude il Presidente.

La nota del gruppo Brianza Rete Comune

Nella mattinata di oggi è arrivata anche la nota di Brianza Rete Comune che riportiamo integralmente di seguito:

Inaccettabile quello a cui abbiamo assistito ieri nella seduta che avrebbe dovuto approvare, tra le altre cose, il secondo assestamento di bilancio, che scade il 30 novembre.

A inizio seduta Santambrogio ha dato comunicazione della scelta di Meroni di rimettere al Presidente le sue deleghe: quello che avevamo chiesto come condizione necessaria perché si potesse ristabilire un quadro di correttezza e ripristinare l'onorabilità dell'istituzione provinciale venuta meno a seguito del noto episodio che ha coinvolto il consigliere leghista.

Dobbiamo dare atto della sincerità delle parole pronunciate ieri da Meroni, che noi non abbiamo mai attaccato dal punto di vista personale ma rispetto al quale abbiamo da subito preteso chiarezza sulle conseguenze politiche della vicenda.

Settimana scorsa, dopo la Commissione Bilancio a cui avevamo scelto di non partecipare, siamo stati noi a cercare un confronto diretto con il Presidente, per capire le intenzioni e le azioni che sarebbero state adottate. Avevamo avuto la rassicurazione sulla remissione delle deleghe del consigliere. E avevamo assicurato, con lo spirito di responsabilità che sempre ci ha contraddistinto, una collaborazione, considerato anche il passaggio della surroga del nuovo consigliere (senza il quale il centrodestra non avrebbe avuto i numeri per proseguire i lavori), se si fossero mantenute quelle condizioni e se non fosse mutato il quadro.

Ieri però quelle condizioni sono saltate a causa dell'intervento del capogruppo della Lega Marina Romanò che ha attaccato un consigliere del nostro gruppo, cercando un'equiparazione tra vicende che nulla c'entrano e le affermazioni di Meroni su Segre. Era evidente il tentativo di gettare discredito andando a colpire in maniera goffa esponenti del nostro gruppo per annacquare il tema del rispetto dei principi costituzionali, dei valori democratici, e la condanna degli orrori della Shoah.

L'intervento del capogruppo Romanò ha confermato che la Lega non ha compreso la gravità delle affermazioni di Meroni e che, di fatto, difendono posizioni che loro stessi avevano definito indifendibili.

Non solo. L'intervento della consigliera leghista, per il modo con cui è stato pensato e pronunciato, ha cancellato l'intervento di scuse di Meroni, con il quale la discussione si sarebbe chiusa, permettendo quantomeno al Consiglio, con i nostri voti, di procedere alla surroga del consigliere mancante.

Ma il limite è stato superato. Lo ha superato il gruppo della Lega con le parole intollerabili del capogruppo.

Non ci si venga a dire che "era necessario un atto di responsabilità nei confronti dell'ente". Parlano i fatti di questi ultimi anni: abbiamo sempre garantito collaborazione e disponibilità, garantendo i numeri in Consiglio e Commissione, persino sostituendo, noi della minoranza, il rappresentante della Provincia nelle Assemblee degli Enti di cui siamo soci.
Ci siamo mostrati responsabili anche in questa fase, con la permanenza del consigliere Pagani per presiedere la Commissione di settimana scorsa, cercando un colloquio diretto con il Presidente su questa vicenda. Ieri non abbiamo semplicemente abbandonato i lavori dell'Aula. A seguito delle parole della rappresentante leghista, abbiamo ritenuto di dover mettere un punto fermo: avremmo garantito i numeri e la presenza a seguito delle dimissioni di Meroni.

Tentano di rimbalzare su di noi la responsabilità di quanto avvenuto, ma sono loro gli irresponsabili. Il blocco dei lavori è stato causato dalla scelta di Meroni di non voler rassegnare le dimissioni e dalle parole di Romanò.

Santambrogio ritiene che il clima da campagna elettorale può aver "tolto lucidità rispetto ai doveri e alle prerogative che un consigliere deve sempre avere". Rispediamo al mittente queste accuse. Qui non siamo certo noi a non avere rispetto del nostro ruolo e dei nostri doveri. Non siamo noi quelli che gettano gratuitamente fango su altri consiglieri, come ha maldestramente fatto oggi Romanò.
Sulla vicenda Meroni-Segre, abbiamo sempre distinto il piano personale da quello politico-istituzionale. Sul ruolo da consiglieri, abbiamo fatto in questi due anni più di quanto ci spettasse, prendendoci responsabilità che neanche i consiglieri di maggioranza si assumevano.

Ma a tutto c'è un limite. E la nostra responsabilità deve fare i conti anche con la nostra coerenza e con l'aderenza ai valori e ai principi che guidano il nostro impegno politico.
Il rammarico più grosso è il nostro. Abbiamo discusso e ponderato molto la scelta compiuta.

Lo sappiano i cittadini, gli amministratori locali, i dipendenti della Provincia: noi ci siamo. Ci siamo sempre stati. Abbiamo sempre lavorato per il bene del territorio. Ma il rispetto delle persone non può essere calpestato.

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