Urbanistica

Carate Brianza, il futuro fast food divide la città

Il futuro ristorante di McDonald's sorgerà nell’area del «Pac 2» fra via San Michele al Carso e viale Brianza.

Carate Brianza, il futuro fast food divide la città
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Adesso è ufficiale: McDonald’s, il colosso del fast food a stelle e strisce, è interessato ad aprire un nuovo ristorante a Carate Brianza.

Per servire hamburger, nuggets e patatine fritte, l’area individuata è quella del Piano attuativo di completamento, denominato «Pac 2», nell’appezzamento verde di 4.390 metri quadrati in corrispondenza della rotatoria tra via San Michele al Carso e viale Brianza. Un approdo che, prima ancora di essere definito nei dettagli, ha sollevato il disappunto di molti. Sulle pagine social, ma anche dai banchi dell’opposizione.

Sorgerà lungo la provinciale Monza-Carate

Il motivo? L’apertura del fast food in uno snodo già trafficatissimo, lungo la provinciale Monza-Carate Brianza. In occasione dell’approvazione della nuova variante al Pgt e poi ancora durante l’ultima campagna elettorale per le comunali, c’era stata la ferma «levata di scudi» del centrosinistra per l’arrivo della media struttura di vendita, in una «zona di per sé complicatissima a livello viabilistico», con il candidato del Pd che aveva espresso forte preoccupazione ventilando anche «ricadute pesanti» sul commercio locale.

Un «disco rotto» per il sindaco Luca Veggian, che in più occasioni, aveva ricordato come «l’insediamento di una struttura commerciale fosse già inserita nella variante al Pgt varata dallo stesso Pd e dal centrosinistra nel 2018».
Il vecchio Piano attuativo di completamento, oltretutto, secondo l’attuale maggioranza, pur con le dovute prescrizioni, contemplava pure un mix di destinazione d’uso con possibilità di insediamenti residenziali (il cosiddetto gruppo funzionale 1, ndr) nella zona oltre allo spazio riservato per la struttura commerciale per la somministrazione di alimenti e bevande.
Nella scheda relativa al Pac 2 del nuovo Pgt, quella appunto relativa all’area dove dovrebbe sorgere il futuro ristorante di McDonald’s, vengono dettagliate una serie di «limitazioni» per l’operatore. A cominciare dalla realizzazione di una fascia di 20 metri di salvaguardia lungo viale Brianza e via San Michele al Carso dal limite esterno del sedime stradale. Nella fase attuativa e preparatoria, poi, il Comune ha chiesto al privato «un approfondimento dell’assetto morfologico del tessuto urbano adiacente all’area di intervento per definire le regole insediative e il rapporto con il paesaggio».

Le prescrizioni nella variante al Pgt

All’operatore è stato chiesto di farsi carico anche di presentare «un accurato studio del traffico per garantire un adeguato inserimento dell’intervento edilizio nel contesto della viabilità della zona» oltre che «la cessione di aree» e la «realizzazione di opere di «corridoi verdi urbani» come prescritto nelle Norme di attuazione del Piano dei Servizi. Il futuro fast food, inoltre, non potrà avere accessi carrai sul lato di viale Brianza: «L’unico accesso consentito - si legge nelle prescrizioni della scheda del Pac 2 della nuova variante del 2023 - dovrà essere il più lontano possibile dalla rotatoria» con viale Mosé Bianchi.

 

Il Pd contesta la scelta

«Il sindaco continua a nascondersi dietro un dito, scaricando la responsabilità di quell’intervento al Piano di governo del territorio del 2018. Ma è chiaro che è un’opinione non supportata dai fatti. Più di una volta abbiamo spiegato che quando è stato redatto il Pgt dall’Amministrazione Paoletti su quell’area sono stati inseriti nella scheda tecnica appositi vincoli finalizzati a limitare e a rendere impossibile, nella pratica, la realizzazione di una struttura di quel tipo», ha rimarcato il capogruppo in Aula, Fabio Casiraghi.
«Se tecnicamente abbiamo già chiarito la nostra posizione, politicamente invece ricordo che il sindaco stesso aveva sostenuto che già durante il periodo in cui era in vigore il Pgt del centrosinistra si era manifestato l’interesse di un privato ad intervenire per realizzare un fast food in quell’area. Probabilmente non si rende conto che queste sue affermazioni dimostrano che su questa vicenda le cose non stanno come dice. Se un interesse manifestato non si è mai tradotto in alcunché dal punto di vista pratico, evidentemente è proprio per quei vincoli che erano stati appositamente tracciati e inseriti nella variante generale approvata dal Pd. Ora, i fatti sono incontrovertibili: e i fatti dicono che negli anni in cui è stato in vigore il Pgt Paoletti nessun centimetro di costruzione è stato realizzato su quel terreno. Casualmente - prosegue Casiraghi - si torna invece a parlarne in modo concreto oggi, a pochi mesi dall’entrata in vigore del Piano varato dal centrodestra. C’è ancora un altro aspetto politico: se il sindaco, come ha lasciato intendere in alcune recenti dichiarazioni, non è del tutto favorevole a quell’opera, allora come mai non ha deciso in fase di variante di ridestinare quell’area a verde avendone la possibilità, ma ha invece addirittura ridotto alcuni dei vincoli che avevamo introdotto? Di fatto, così facendo, hanno agevolato l’intervento che porta alla realizzazione del fast food. Si definiscono la “Giunta delle grandi opere”? Ne prendiamo atto...», ha concluso ironicamente il capogruppo dem.

 

La replica del sindaco

«Oltre ad avere riconfermato i vincoli sull’area, abbiamo persino alleggerito l’intervento rispetto a quanto aveva previsto la variante del Pd, cancellando la possibilità di insediare il residenziale».
L’ennesima levata di scudi via social, rincarata poi dall’intervento in settimana del centrosinistra, per il sindaco Luca Veggian «è l’ennesima riprova che evidentemente alla minoranza le figuracce già rimediate pubblicamente a suo tempo non bastano».

Il riferimento è all’intervento con il quale l’allora responsabile del settore urbanistico del Comune aveva sconfessato durante una discussione in Aula l’ex capogruppo del Pd, Francesco Paoletti confermando che la previsione di una media struttura per la somministrazione di alimenti e bevande fosse già prevista nella scheda del Pac 2 della variante al Pgt del 2018 approvata proprio sotto il mandato del centrosinistra.

«Voglio davvero pensare invece che le affermazioni del consigliere Fabio Casiraghi siano dettate dalla poca conoscenza della materia: è grave quello che afferma, ovvero che “con dolo” i suoi avrebbero fatto in modo di ostacolare in ogni modo l’insediamento del fast food ponendo vincoli all’operatore provato che, in questi anni, ha pagato fior di tasse su quel terreno. Mi auguro non gli vengano chiesti i danni, perché se così fosse saremo dalla parte del privato - ha evidenziato il sindaco - E quando mai avrei dichiarato di essere contrario a quella previsione di uno spazio di ristorazione in quell’area? Ci abbiamo da smepre messo la faccia, diversamente da loro che provano ogni volta a sfilarsi, ritenendo quel Piano virtuoso visto che porterà anche lavoro per una cinquantina di addetti e che l’intervento in sé è stato preceduto da un attento studio del traffico in fase preparatoria. Per questo - ha concluso Veggian - quella previsione l’abbiamo riconfermata nella nuova variante approvata. Casiraghi e il Pd provano maldestramente “a girare la frittata”: sono io a chiedere loro per quale motivo non abbiano cancellato loro nel 2018 quella previsione nel Pgt riconvertendo il terreno ad area per lo sgambamento di levrieri...».

 

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