Carate Brianza, la frana di Realdino finisce al Tar
La strada è chiusa dal novembre del 2019: ora è braccio di ferro tra Comune e proprietario del terreno, che ha impugnato il provvedimento di diffida dell'Amministrazione.

La frana di Realdino a Carate Brianza finisce davanti al Tar della Lombardia.
Carate Brianza, scontro tra Comune e privato
La Giunta la scorsa settimana ha autorizzato il sindaco Luca Veggian a costituirsi in giudizio nel ricorso - con contestuale richiesta di risarcimento di onorari e delle spese di giudizio - con il quale il proprietario del terreno a monte di via Leonardo da Vinci ha chiesto l’annullamento del provvedimento di diffida che gli era stato notificato dal responsabile del settore Edilizia privata e Urbanistica il 5 marzo scorso.
Lo smottamento del costone roccioso, che sovrasta la strada comunale di via Leonardo da Vinci, si era verificato il 15 novembre 2019 in seguito alle abbondanti precipitazioni che avevano interessato Carate e tutta l’alta Brianza. Il giorno successivo - il 16 novembre - il sindaco aveva firmato l’ordinanza che, per ragioni di incolumità pubblica, disponeva il divieto di transito a mezzi e persone lungo la ciclopedonale, nel tratto che collega con via Sette Gocce, poi transennata con la posa di cartelli e di barriere new jersey in cemento che ancora oggi, a distanza di quasi due anni, non consentono di percorrere la via comunale.
La diffida al proprietario del terreno
Il successivo sopralluogo tecnico congiunto del personale dell’ufficio Tecnico e del Parco regionale della Valle del Lambro effettuato a metà dicembre aveva confermato lo smottamento originato dal terreno privato a monte, sovrastante e prospiciente il tratto di strada comunale. Di qui la successiva notifica del provvedimento di diffida per la messa in sicurezza dell’area privata al proprietario dell’appezzamento che, niente affatto convinto, ha deciso di presentare ricorso al Tar, impugnando il provvedimento dell’Amministrazione comunale che gli intimava la realizzazione delle opere descritte a sue spese sollevando una serie di puntuali obiezioni dinanzi al Tribunale amministrativo.
La chiusura della strada era finita anche all’attenzione del capogruppo del Movimento 5 Stelle, Luca Riva che, a marzo aveva sollecitato in Aula l’Amministrazione comunale ad intervenire insieme al Parco Valle Lambro per la riapertura della ciclopedonale dopo la sistemazione della frana.
Con la delibera della scorsa settimana il Comune di Carate Brianza ha affidato l’incarico di patrocinio legale per la difesa all’avvocato Maurizio Boifava per una spesa di 4.158 euro che troveranno copertura nel capitolo sulle spese per liti e arbitraggi del bilancio di previsione 2021-2023.