Caserma dei carabinieri a Bernate, lettera in Regione

Documento sottoscritto solo dai consiglieri comunali arcoresi di Lega Nord, «ImmaginArcore» e «M5Stelle». No di Forza Italia

Caserma dei carabinieri a Bernate, lettera in Regione
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Dopo settimane di silenzio sul progetto di realizzazione della caserma dei carabinieri e dei tre palazzoni in via Grandi, a Bernate, i consiglieri di minoranza bussano alla porta di Regione Lombardia.

Cosa chiedono al presidente Roberto Maroni?

"Chiediamo alla Regione di valutare, in alternativa al deliberato accordo di programma, un intervento totale o parziale nel finanziamento della nuova opera considerandola di interesse regionale, oppure di sostenere l'Amministrazione Comunale nell'accesso a fondi che consentano di raggiungere il medesimo obiettivo senza compromissione del territorio e venendo incontro ai desideri dei cittadini", si legge nel documento che è stato firmato da Carlo Zucchi di «ImmaginArcore», Andrea Orrico del M5Stelle ed Enrico Perego della Lega Nord.

Clamoroso strappo nelle minoranze

Clamoroso, a proposito, lo strappo che si è consumato in casa centrodestra.

Infatti i tre consiglieri comunali di Forza Italia (Cristiani Puglisi, Attilio Cazzaniga e Claudio Bertani) hanno deciso di non sottoscrivere il documento, come confermato dallo stesso Puglisi.

"Come Forza Italia, pur condividendo la totale contrarietà a ulteriori edificazioni sul territorio arcorese, ci spiace dover declinare l’invito a firmare il vostro documento - ha dichiarato Puglisi - Dopo un’approfondita riflessione non condividiamo la strategia di girare su Regione Lombardia il peso morale e politico di fermare o meno un progetto voluto e sostenuto esclusivamente dall’Amministrazione comunale, la quale invece non merita alcuno sconto di responsabilità. Ciò detto, rinnoviamo il nostro supporto al comitato di via Grandi e al Comitato di Frazione di Bernate per la situazione venutasi a creare, ricordando che, qualora avessimo vinto le elezioni, il PII di via Grandi sarebbe oggi solo un ricordo".

Il documento, dicevamo, indirizzato al governatore Roberto Maroni e all’assessore regionale Viviana Beccalossi, si fonda «sull’ingiustificato consumo di suolo», che secondo i consiglieri sarebbe evitabile.

«Se esiste un generale consenso alla realizzazione di una nuova caserma dei carabinieri - si legge in un passaggio del documento - appare invece innegabile la forte opposizione della cittadinanza all'edificazione di edifici, seppur di edilizia convenzionata, sui giardini pubblici di via Grandi; è testimoniato dalle centinaia di firme raccolte “contro” e che rappresentano l'opinione e il volere della grande maggioranza degli abitanti del territorio interessato, intenzionati a proseguire nell'azione per impedire che si cementifichi un'area verde; tra l'intera cittadinanza è poi consolidata l'opinione che l'operazione costituisca una ferita alla diffusa sensibilità ambientale».

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