Polemiche a Lissone

Caso Aeb-A2A: tre consiglieri ammessi parte civile nel processo

Daniele Fossati (Lissone in Movimento), Marino Nava (Listone) e Antonio Erba (Lissone al Centro) contro la scelta del sindaco Borella

Caso Aeb-A2A: tre consiglieri ammessi parte civile nel processo
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Caso Aeb-A2A, tre consiglieri comunali di Lissone sono stati ammessi come parte civile nel processo penale.

Caso Aeb-A2A, la novità

Terza udienza preliminare davanti al Tribunale di Monza per decidere le sorti delle richieste di costituzione delle parti civili nel «matrimonio» tra la multiutility brianzola Aeb e la milanese A2A.

Tre consiglieri comunali lissonesi, due di opposizione e uno di maggioranza, sono stati ammessi insieme altri Comuni soci della multiutility brianzola che avevano avanzato l'istanza.

Devo dire che è stata una grande soddisfazione vedere riconosciuto il diritto dei consiglieri comunali di tutelare l'interesse e l'immagine del comune laddove chi di dovere non ha provveduto. Il fatto che fossimo tre consiglieri di estrazioni politiche diverse è stato apprezzato dal giudice il quale ha compreso che eravamo mossi dall'interesse comune di tutelare la nostra città.

Ha ribadito Daniele Fossati (Lissone in movimento).

Polemica contro la maggioranza

Fossati, tra l’altro, è andato contro la scelta del (suo) sindaco Laura Borella di promuovere un’azione risarcitoria in sede civilistica.

Da sempre sono stato critico verso questa operazione e verso i modi con cui era stata condotta e per questo motivo, in coerenza con il passato, con una pec a inizio anno, dopo essermi confrontato con quattro avvocati penalisti miei conoscenti che mi avevano indicato tutti la stessa soluzione, avevo chiesto che venisse fatta un'azione risarcitoria nell'ambito del processo penale - ha sottolineato - Questo permette di avvalersi di tutte le informazioni già raccolte dal Tribunale compresa la perizia di stima che ha ipotizzato un danno di oltre 60 milioni per i soci.

Scettico anche sulla scelta della maggioranza di cui, tra l’altro, fa parte.

Intentare una causa civile significa ripartire da zero senza potersi avvalere di tutte le informazioni emerse durante l'indagine e aggravando il Comune di spese ulteriori per i periti e gli avvocati che dovranno prestare le loro consulenze. La soluzione di intervenire quindi come semplici consiglieri comunali era l'unica via e per fortuna è stata accettata.

Ha chiosato il consigliere di maggioranza.

Caso Aeb-A2A Nava (Listone) soddisfatto

Soddisfatto anche Marino Nava, capogruppo della civica Listone.

Come consigliere comunale sono molto soddisfatto che nella sentenza del 20 settembre il giudice abbia ritenuto opportuno ammetterci, assieme ad Antonio Erba e a Daniele Fossati, per la costruzione di patto civile - ha aggiunto - In sostanza il giudice ha recepito l'assenza di movimento del Comune e ha ammesso i tre consiglieri comunali che “hanno titolo” perché l'Amministrazione non si è costituita, inspiegabilmente aggiungo io, nell'atto. Anzi questa costituzione di parte civile ci consentirà utilizzando gli strumenti che ha a disposizione il Pubblico ministero, se ci fosse un reato, se ci fosse un danno o se ci fosse stato un sistema acclarato, di aver difeso gli interessi della nostra città. E di questo sono soddisfatto e siamo soddisfatti.

Oltre a Fossati e Nava anche l’ex assessore all’Urbanistica Antonio Erba, oggi eletto tra le fila di Lissone al Centro, aveva sollevato dubbi sulla scelta dell’Amministrazione di non volersi costituire parte civile. Ora non resterà che aspettare l’aggiornamento del processo del prossimo 18 ottobre.

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