Caso verde pubblico, l'assessora difende l'appalto
Dopo le critiche del fratello del sindaco Pilotto cui è seguita la richiesta di dimissioni
Non entra nel merito della questione politica, ma sulla gestione del verde l’assessora all'Ambiente di Monza Giada Turato è un fiume in piena nel difenderlo, nonostante gli attacchi.
Il nuovo appalto del verde
Turato spiega: «Il nuovo appalto del verde, partito a luglio 2023 (giusto in tempo poco prima del nubifragio del 21-25 luglio) ha consentito di affrontare brillantemente l'emergenza, come poche città sono riuscite a fare».
E anche sulla questione dello sfalcio del verde nelle aree di via Vasari, Previati e Modigliani su cui ha subito l’attacco del fratello del sindaco, Alberto Pilotto di Italia Viva (settimana scorsa, prima che ne chiedessero la testa, come scriviamo qui), Turato rassicura che l’erba è stata tagliata.
Pilotto aveva detto che altrimenti sarebbe andato lui con delle squadre volontarie, ma non è stato necessario. «L'appaltatore è intervenuto. Il taglio dell'erba era stato rimandato dal responsabile dell'ufficio giardini per dare corso a una serie di urgenze tra cui potature di piante che avrebbero comportato pericolo».
Turato però non ha dubbi nel bilancio positivo della nuova gestione del verde.
«Siamo contenti di come sia stata gestita l'emergenza: occorre infatti non dimenticare che il vecchio appalto, durato 12 anni quindi ben 6 anni oltre la naturale scadenza, era ormai obsoleto rispetto alle attuali condizioni ambientali e pertanto non sarebbe stato in grado di affrontare efficacemente un evento di portata straordinaria come quello di luglio - ha spiegato - Per quanto riguarda la gestione attuale del servizio, come accade all'inizio di ogni appalto, ci troviamo in una fase delicata in cui l'appaltatore sta entrando a regime, da un lato ultimando le attività di tipo straordinario e dall'altro riprendendo le attività di tipo ordinario».
I rallentamenti per l'emergenza alluvione
Quindi una serie di progetti migliorativi previsti dal nuovo appalto del verde (come il censimento e monitoraggio del pericolo e del rischio di ogni albero presente in città, tramite contrassegno visibile con targhetta), hanno subito evidentemente uno slittamento dovuto agli ingenti danni verificatisi a luglio che hanno provocato un'inversione dell'ordine delle priorità.
«Anche per la manutenzione ordinaria del verde si è dovuto attendere le potature urgenti degli alberi pericolanti rimaste indietro dopo il nubifragio prima di entrare definitivamente a regime con la manutenzione ordinaria dell'erba», ha aggiunto.
Turato difende anche gli uffici comunali:
«Abbiamo agronomi qualificati (nonostante la nota carenza di tecnici nella maggiore parte degli uffici comunali). Questo ha consentito di ricevere apprezzamenti anche a livello provinciale, e la proposta da parte di alcune amministrazioni di contribuire alla stesura di alcune best practices che possano seguire anche altri Comuni che non hanno la fortuna di potere usufruire di un nuovo appalto del verde dotato di tutte quelle attenzioni che i cambiamenti climatici di questi anni esigono».
Sull'albero caduto in piazza Castello
E sul futuro, dopo che settimana scorsa un albero è caduto in piazza Castello, Turato avverte: «Questo ci ha fatto ulteriormente riflettere e mi fa ritenere che nei prossimi anni la gestione del verde dovrà essere oggetto di ripensamento per tutti i comuni, nei termini di maggiori attenzioni che negli anni passati erano ignorate, a partire dalla tipologia delle nuove essenze a fronte degli impatti dovuti ai cambiamenti climatici».
Anche perché il pioppo di piazza Castello - chiosa Turato - era già stato «attenzionato» nel corso del monitoraggio arboreo e l’approfondimento diagnostico era già programmato entro fine mese. L’albero però è caduto prima.