Celiachia, una legge regionale per sensibilizzare
Il commento del capogruppo di Forza Italia, Fabrizio Figini, che ne spiega le caratteristiche

La celiachia rappresenta una condizione conosciuta a grandi linee, ma di cui troppo spesso non c’è piena consapevolezza sugli effetti che porta. Le ricadute sociali sono infatti notevoli, con il rischio di grosse disuguaglianze e discriminazioni, soprattutto su bambini e ragazzi.
Ad oggi i dati di Regione Lombardia parlano chiaro, 40.317 pazienti nel 2019, 41.806 nel 2020, 43.919 nel 2021, 46.433 nel 2022 e 49.273 nel 2023, la crescita è costante. Si tratta inoltre di una condizione che pesa sui soggetti coinvolti e sulle famiglie anche da un punto di vista economico, con un aggravio che si è ulteriormente intensificato negli ultimi anni con il generale aumento dei costi sul carrello della spesa.
Celiachia, una legge regionale per sensibilizzare
Tali ragioni hanno spinto il Consiglio regionale ad approvare, questa settimana, una legge regionale in merito, chiamata “Norme per il riconoscimento della rilevanza sociale della celiachia”.
Il consigliere Fabrizio Figini, capogruppo di Forza Italia, ha commentato con favore questa direzione presa da Regione Lombardia, spiegandoci alcune caratteristiche della legge:
"Riconoscere la rilevanza sociale della celiachia significa lavorare per l’inclusione. Per farlo la legge prevede iniziative che mettano in rete tutti i soggetti coinvolti, dalla persona al ristoratore. Si vuole garantire un sostegno reale a chi soffre di celiachia e a tutta la sua famiglia, ma si vuole anche formare gli operatori della distribuzione alimentare, dell’attività alberghiera e della somministrazione di alimenti e bevande nei luoghi di cura. Proponiamo inoltre la creazione di un coordinamento, gestito direttamente da Regione Lombardia, che possa lavorare per rendere più chiaro e semplice il sistema di diagnosi, cura e prevenzione della celiachia".
Ed ha aggiunto poi dettagli anche sull’aspetto economico:
"Per fare tutto questo abbiamo stanziato 300mila euro annui per sensibilizzazione ed educazione sociale, oltre a 50mila euro annui per formare gli operatori della ristorazione e le strutture alberghiere, così che prevedano nella loro offerta pasti senza glutine".
Ha concluso il capogruppo brianzolo:
"Regione Lombardia con questa legge si dimostra attenta a una necessità reale, come Forza Italia e come consigliere ho scelto di sostenerla convintamente, perché l’inclusione sociale rientra tra i doveri della politica".