Centrodestra (di nuovo) nella bufera: dimissioni per assessore e presidente?
I due ordini del giorno, presentati dalle minoranze all'unanimità, chiedono la testa di Alibrandi e del leghista Scotti

Il Centrodestra di Lissone, ancora una volta, alle prese con due richieste di dimissioni da parte delle opposizioni.
Centrodestra nella bufera
Saranno discusse dal Consiglio comunale questa sera, giovedì 27 marzo, le due richieste di dimissioni presentate da tutte le opposizioni compatte.
La prima riguarderà l'assessore al Commercio Gianfilippo Alibrandi di Fratelli d'Italia. La seconda, invece, coinvolge alcune posizioni "social" (e poco politically correct) del presidente della Commissione Cultura il leghista Davide Scotti.
Entrambe le mozioni sono state firmate all'unanimità dai gruppi di Centrosinistra (Partito democratico, Listone, Vivi Lissone, Riformisti e Lissone al Centro) e Prima Lissone di Fabio Meroni.
Alibrandi (Fratelli d'Italia) nel mirino
Fuorisalone si? Fuorisalone no? La partecipazione della città agli eventi collaterali del Salone del Mobile rischia di rivelarsi un boomerang per l’assessore al Commercio Alibrandi.
Dopo aver «disertato» per due anni consecutivi il principale evento nazionale legato alla filiera del mobile-design-arredo, della partecipazione all’edizione 2025 (che inizierà l’8 e terminerà il 13 aprile) non c’è traccia.
Proprio per questo motivo le minoranze, unite, hanno deciso di presentare un ordine del giorno per chiedere le dimissioni dell’assessore alla partita che, calando l’asso, conferma che Lissone ci sarà e parteciperà al Fuorisalone.
Ma non c’è solo questa motivazione legata a «scelte» amministrative. La richiesta è arrivata anche a seguito delle polemiche - tutte in casa Fratelli d’Italia - arrivate dopo le dure parole dell’ex presidente della Commissione Commercio Stefano Arosio prima di lasciare il partito e il gruppo consiliare.
I "cammelli" del leghista Scotti
Galeotti furono i lavori (e i relativi commenti sui social) di riqualificazione dell’area giochi di piazza 4 Novembre. Nell’occhio del ciclone ci è finito anche il presidente della Commissione Cultura, il leghista Davide Scotti.
Nelle scorse settimane il padano si era lasciato andare - in un post su Facebook dove l’Amministrazione annunciava l’imminente avvio dei lavori del parchetto - a un commento non certo «politically correct».
In replica a un cittadino che diceva «Basta che non si riempiano di cammelli», dove per cammelli era sottinteso ci si riferisse a persone di origine straniera, il leghista ha risposto con un «Li rispediamo in Africa».
Una frase che non è andata giù ne a Prima Lissone e tanto meno al Centrosinistra che ha protocollato un secondo ordine del giorno (sottoscritto all’unanimità) per chiedere le scuse e il suo passo indietro dalla presidenza della Commissione.
Stasera la discussione in Aula
Questa sera, giovedì, l'Aula sarà chiamata a discutere dei due ordini del giorno che si concludono - entrambi - con la richiesta di dimissioni di Alibrandi da assessore e di Scotti da presidente della Commissione.
Una discussione che già si preannuncia "calda" e dove non mancheranno colpi bassi da parte di entrambi gli schieramenti. Centrodestra e Centrosinistra, infatti, sono da mesi ormai ai ferri corti.
LEGGI L'EDIZIONE DIGITALE DEL GIORNALE DI MONZA