Arcore

"Comunità energetiche, basta perdere tempo"

L'accorato appello lanciato dal leader degli ambientalisti arcoresi Roberto Sala all'Amministrazione comunale guidata da Maurizio Bono

"Comunità energetiche, basta perdere tempo"
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Comunità energetiche? Non c’è tempo da perdere, bisogna darsi una mossa, soprattutto in questo periodo in cui i costi dell’energia sono alle stelle. Accorato appello quello lanciato nei giorni scorsi, direttamente dalle pagine del Giornale di Vimercate da Roberto Sala, anima degli ambientalisti arcoresi, direttamente all’Amministrazione comunale guidata da Maurizio Bono.

Bisogna fare presto

"La soluzione dell’istituzione della comunità energetica è un’ottima idea per trasformare i consumatori di energia anche in produttori - ha sottolineato Sala - Semplificando i cittadini, le aziende, gli enti pubblici si associano in progetti possibili in aree limitate per produrre energia da fonti rinnovabili e se la scambiano. Si consuma energia elettrica presa dalla rete, ma la si produce anche dai panelli solari, la si usa in proprio, ma quella che avanza la si cede agli altri".

Gli ostacoli

Però talvolta s’incontrano numerosi ostacoli sul cammino di questi progetti. "Abbiamo norme complesse, è fondamentale la

qualità del regolamento adottato, si richiedono forme associative difficili da organizzare e gestire su vasta scala, necessitano competenze tecniche specifiche di cui in piccole comunità è difficile disporre e quindi si viene costretti a ricorrere a consulenze che aiutano, però costano - ha continuato Sala - Sta nascendo un business prima ancora che le comunità prendano quota. Molte aziende che distribuiscono energia elettrica saltano oltre questa legge e propongono soluzioni associative ad esempio a condomini, che si traducono di fatto in “affitto” degli spazi privati in cambio dell’installazione dei pannelli. L’ostacolo forse principale alla partenza ed alla diffusione delle Comunità è dato dall’investimento iniziale che seleziona i partecipanti sulla base della disponibilità economica, rendendola un’esperienza riservata a chi un poco di soldi da parte li ha e decide di investirli in un futuro migliore per sé stesso, per i propri figli e per il mondo".

Cosa può fare un’Amministrazione Comunale per favorire la partenza di Comunità?

"Ricordiamo che Arcore è in situazione indecente per quanto riguarda l’uso delle energie rinnovabili e del risparmio energetico a causa del non fatto dalle precedenti amministrazioni - ha concluso l’ex consigliere comunale - La città, per le sue strutture pubbliche potrebbe anche beneficiare della nascita di Comunità, perché esse possono anche contemplare cessioni di quote di energia prodotta e non consumata senza fini di lucro a enti ed istituzioni. Potrebbe essere affrontata pure la questione della “povertà energetica”, cioè la difficoltà di alcune famiglie a sostenere i costi delle bollette, che potrebbero beneficiare della cessione anche gratuita di quote di energia. Occorre considerare la necessità di coinvolgere da subito una pluralità di soggetti, semplici cittadini, aziende, associazioni, cooperative e parrocchie, perché se si tratterà di un’operazione proposta e gestita in maniera dirigistica dall’ente pubblica si rischierà di non andar lontano".

"Bisogna sganciare la comunità dalla politica"

Secondo il politico bisognerebbe sganciare la comunità dalla politica.

"Il Comune dovrebbe creare uno sportello, con alle spalle un ufficio, che si occupi della materia, interfacciandosi coi cittadini, promuovendo conoscenza, ma soprattutto fornendo assistenza - ha concluso Sala - Questa dovrebbe riguardare anche la ricerca dei finanziamenti. Si potrebbe addirittura ipotizzare che sia il Comune a far ricorso ad un finanziamento a proprio carico per poi distribuirlo ai richiedenti in cambio sia della cessione di quote di energia prodotta, che andrebbe ad aggiungersi a quella autoprodotta dal Comune stesso per servire le proprie strutture, che di altre quote di ammortamento del debito, senza però assorbire completamente i risparmi immediati derivanti per il cittadino dalla partecipazione".

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