"Cosa si fa con i fondi di Elesa?"
A Sant’Albino la Consulta lamenta la mancata risposta del Comune sulle aree individuate per le nuove piantumazioni. Questa sera alle 21 la risposta degli assessori Lamperti e Turato
Non si viene ancora a capo della questione compensazioni ambientali di Elesa a Sant’Albino, a Monza. L’impresa che produce componenti per l’industria meccanica, sita in via Pompei, in virtù del suo ampliamento, dovrà destinare dei fondi da investire per le compensazioni ambientali per tutto il quartiere. Tuttavia ancora non è stato definito ufficialmente come e dove attuare il progetto di rigenerazione ambientale.
"Elesa non ha trovato alcun terreno da acquistare per la quota che dovrebbe versare per le compensazioni – ha spiegato la coordinatrice della Consulta Sant’Albino Michela Martinengo alla Consulta Sant'Albino di mercoledì 28 giugno – Quindi non ci saranno acquisti di terreni. Pensiamo ora ad investire l’intera quota nel quartiere. Il 4 luglio avremo un incontro apposta con l’assessore al Governo del territorio Marco Lamperti, e l’assessora alla Mobilità Giada Turato per cercare di venire a capo della situazione."
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Tanti gli interrogativi su ciò che si riuscirà a fare in quartiere
"Il problema è che non sappiamo se sia stata firmata la convenzione con Elesa – ha rincalzato la cittadina attiva Paola Sacconi, esperta in materia – A firma avvenuta dovrebbero essere sei i mesi di tempo per trovare le aree in cui attuare le piantumazioni, o in alternativa versare l’importo. Il Comune non ci sta rispondendo. Teoricamente il piano di compensazione prevederebbe 120 mila euro per una ciclabile nell’area della fabbrica di via Pompei, utile a tutto il quartiere, 150 mila euro per la riforestazione, con 500 piante ad alto fusto, e i restanti 720 mila euro per acquisire delle aree edificabili o già edificate da riqualificare. Ma ancora non si sa quanto si espropria, quanto costano esattamente le piante, se verrà data la priorità effettivamente a viale Stucchi per le piantumazioni. Tutte questioni che ci deve chiarire il Comune."
Questa sera alle 21 le risposte degli assessori Lamperti e Turato
Nell’attesa degli sviluppi, un’altra richiesta urbanistica è emersa sulla variante del Pgt, avviato dalla Giunta lo scorso 16 marzo, in cui tra gli obiettivi previsti c’è quello di un consumo di suolo negativo. A Sant’Albino chiedono che, in virtù di questo obiettivo, non si edifichi sulle aree libere, poiché già tra via Stucchi e via Adda tutto il privato è stato edificato, e che due grandi aree di proprietà comunale – l’enorme parcheggio di autobus di Net (Nord est trasporti) e le Cave Rocca lungo viale delle Industrie – diventino parchi verdi.
Per dare risposta a questi cruciali quesiti della vita del quartiere questa sera alle 21 è prevista un'assemblea pubblica, aperta a tutti i cittadini, con l'assessore al Governo del territorio Marco Lamperti e l'assessora alla Mobilità Giada Turato. Chissà non sia proprio l'occasione per avere le risposte che la Consulta chiede.
Una proposta per salvare gli orti condivisi
Oltre alle attese in seno all'urbanistica, un'altra questione è emersa nell'ultima Consulta: come portare avanti la virtuosa esperienza dell'orto condiviso. Attualmente nel quartiere è infatti presente un grande orto, in via Adda, lavorato e curato da circa 50 cittadini. L’iniziativa è stata frutto di un patto di collaborazione con il Comune, rinnovato già per due trienni e in scadenza questo luglio. Secondo la normativa comunale non si potrebbe rinnovare una terza volta. Per portare avanti la sua gestione il cittadino attivo Roldano Radaelli ha proposto allora di costituire un’Aps (Associazione di promozione sociale) appoggiandosi al Csv (Centro di servizio per il volontariato), per cui i costi sarebbero bassi, basterebbero 7 persone per costituirla e ci sarebbe la possibilità di attuare raccolte fondi, avere sponsor privati e beneficiare di un importante bonus fiscale. Il riscontro dei membri della Consulta è stato positivo e pare si andrà verso questa direzione.