"Didattica a distanza: non era un attacco alla Provincia"
Il centrosinistra: "Volevamo far valere di più le specificità del territorio".
"Didattica a distanza, non era un attacco alla Provincia, il centrodestra ci ha deluso". Il centrosinistra: "Volevamo far valere di più le specificità del territorio".
"Didattica a distanza, non era un attacco alla Provincia"
L'appello, la replica e ora la controreplica. Continua il dibattito sulla didattica in presenza alle scuole superiori. I primi ad innescare la discussione erano stati, sabato pomeriggio, gli esponenti del centrosinistra, con un appello al Consiglio provinciale per fare il possibile perché a Monza e in Brianza, almeno in parte continuasse la didattica in presenza. Questo anche se l'ordinanza regionale impone didattica a distanza.
Al centrosinistra aveva replicato il centrodestra, invitando gli esponenti del Partito democratico a rivolgersi direttamente a Roma, visto che anche il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri impone didattica a distanza nelle scuole superiori, almeno per il 75% degli studenti.
"Siamo anche un po' sorpresi"
Ora a nome del centrosinistra Vincenzo Di Paolo, capogruppo di BrianzaReteComune, forza di minoranza in Provincia, ha diffuso una nota sull'argomento.
"Restiamo sorpresi, e anche un po’ delusi, per la replica del centrodestra e del presidente Santambrogio al nostro appello sull’organizzazione della didattica nelle scuole superiori - scrive anche a nome dei colleghi di partito - Il nostro documento, precedente all'emanazione dell'ultimo Dpcm, Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, che comunque fissa un tetto per la Dad, Didattica a distanza del 75% rispetto al 100% regionale, non era un attacco alla Provincia, ma la proposta di far valere insieme, e con più forza, la voce del territorio e la sua specificità.
"Sostenendo che 'il centrosinistra sbaglia indirizzo e l’appello andava rivolto al governo' sono i rappresentanti del centrodestra a fare strumentalizzazione e polemica politica.
"Siamo convinti che il mancato coinvolgimento delle Province sia stato parte del problema con la Regione, e immaginiamo che anche i nostri vertici provinciali siano convinti di questo. Ci stupirebbe il contrario.
"Ci siamo mossi con estrema correttezza, cercando anche un contatto diretto, ma forse hanno ragione a dire che abbiamo sbagliato indirizzo, nel senso che è inutile cercare di essere costruttivi e collaborativi con chi cerca solo lo scontro".