La crisi di governo

"Draghi deve restare", anche il sindaco Gianpiero Bocca firma la lettera

Bocca: "E' necessario un riferimento stabile e credibile nel Governo nazionale".

"Draghi deve restare", anche il sindaco Gianpiero Bocca firma la lettera
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Anche il neo sindaco di Cesano Maderno, Gianpiero Bocca, ha firmato la lettera aperta con cui mille sindaci di tutta Italia esprimono "incredulità e preoccupazione" per la crisi di governo e chiedono al premier Mario Draghi "di andare avanti e spiegare al Parlamento le buone ragioni che impongono di proseguire l'azione di governo".

"Draghi deve restare", anche il sindaco Bocca firma la lettera

I sindaci chiedono "con forza a tutte le forze politiche presenti in Parlamento che hanno dato vita alla maggioranza di questo ultimo anno e mezzo di pensare al bene comune e di anteporre l'interesse del Paese ai propri problemi interni - si legge - Ora più che mai abbiamo bisogno di stabilità". Così in un passaggio della lettera: "Le nostre città, chiamate dopo la pandemia e con la guerra in corso ad uno sforzo inedito per il rilancio economico, la realizzazione delle opere pubbliche indispensabili e la gestione dell'emergenza sociale, non possono permettersi oggi una crisi che significa immobilismo e divisione laddove ora servono azione, credibilità e serietà". Tra i primi firmatari della lettera, sottoscritta già da mille sindaci, ci sono anche i presidenti di Anci, Antonio Decaro, e Upi, Michele De Pascale.

La firma di Bocca è di questa mattina

La firma di Bocca è di questa mattina, lunedì 18 luglio.

“Da sindaco neo eletto di Cesano Maderno, una città di 40.000 abitanti, con un tessuto economico importante ed esigenze complesse a cui rispondere, dico che è necessario un riferimento stabile e credibile nel Governo nazionale. Per questo ho firmato l’appello sottoscritto da tanti colleghi Sindaci al Presidente Draghi affinché continui il suo lavoro per il nostro Paese. Condivido l’appello a tutte le forze politiche presenti in Parlamento, che hanno dato vita alla maggioranza di questo ultimo anno e mezzo, di pensare al bene comune e di anteporre l’interesse del Paese ai propri problemi interni. Ci sono problemi urgenti, bisogni di cui i Comuni devono farsi carico, c’è una città da rilanciare e far crescere come promesso ai miei concittadini. Tutte le forze politiche hanno il dovere di portare in fondo il lavoro iniziato in un momento cruciale per la vita delle famiglie e delle imprese italiane".

 

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