Monza: campagna elettorale al veleno, finisce a colpi di querele

Accuse di xenofobia e razzismo, Arbizzoni denuncia candidata di Sinistra alternativa

Monza: campagna elettorale al veleno, finisce a colpi di querele
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Ultimi giorni di campagna elettorale segnati dal veleno e dalle polemiche. Il braccio di ferro tra Andrea Arbizzoni e Lealtà Azione da una parte e Michele Quitadamo e antifascisti, dall'altra, finisce a carte bollate. L'ex assessore allo Sport e candidato al Consiglio comunale nella lista di Fratelli d'Italia ha presentato oggi una querela nei confronti di Rossana Valtorta, candidata al Consiglio comunale per Sinistra alternativa, la lista che sostiene come candidato sindaco Michele Quitadamo.

Andrea Arbizzoni

L'accusa

In questi ultimi giorni di campagna elettorale sono state mosse varie accuse nei miei confronti e dell'associazione culturale Lealtà-Azione – spiega Arbizzoni - Xenofobia e razzismo sono i termini più in voga quando non si hanno altri argomenti per farsi conoscere sui giornali. Io è da anni che partecipo alle iniziative di Lealtà-Azione e mi piacerebbe capire in quali di queste di possono riscontrare tematiche razziste e xenofobe”.

I fatti

Nel mirino l'incontro in città del 18 maggio con la partecipazione dello stesso Arbizzoni, di Dario Allevi, Paola Frassinetti, Fausto Marchetti e Fabio Granata. “Mi piacerebbe ricordare agli anti-fascisti che si riempiono la bocca di slogan anti-mafia che proprio Granata, dal novembre del 2008 al marzo 2013, è stato vicepresidente della Commissione antimafia”. Ma non solo. I militanti di Lealtà-Azione sono stati accusati di aver disegnato con un pennarello una croce celtica su un manifesto elettorale di Michele Quitadamo affisso in via Dante, via dove ha sede l'associazione. “Sono anni – tuona Arbizzoni - che i muri di Monza vengono imbrattati, dai soliti noti, con scritte inneggianti all'odio politico ma, per questo scempio, non vi è mai stata nessuna frase di condanna”.

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