Nei Comuni Brianzoli

Fratelli d'Italia presenza una mozione per il ritiro del Decreto del 24 ottobre

Tre parlamentari intanto hanno iniziato uno sciopero della fame in solidarietà con i ristoratori.

Fratelli d'Italia presenza una mozione per il ritiro del Decreto del 24 ottobre
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Fratelli d'Italia presenta una mozione per il ritiro del Decreto del 24 ottobre. Intanto tre parlamentari intanto hanno iniziato uno sciopero della fame in solidarietà con i ristoratori.

Fratelli d'Italia presenta una mozione per il ritiro del Decreto del 24 ottobre

Una mozione urgente per il ritiro immediato del Dpcm, il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 24 ottobre. Decreto che, tra le altre cose, obbliga bar e ristoranti ad abbassare le saracinesche alle 18 e chiude anche palestre e piscine.

Il documento verrà presentato già oggi nei Comuni di Monza e Brianza dove Fratelli d'Italia ha rappresentanti in Consiglio comunale "negli altri - sottolinea il presidente provinciale  Rosario Mancino (nella foto) - i nostri presidenti di Circolo chiederanno ad altri esponenti del centrodestra di presentare e sostenere la mozione.

Il testo della mozione

- In data 24 ottobre è stato emanato il Dpcm che prevede la chiusura di ristoranti, bar, pasticcerie alle ore 18.00, oltre a forti restrizioni per Palestre, associazioni sportive, Teatri e molte altre categorie e lavoratori autonomi;
- La Conferenza delle Regioni ha formulato controproposte più eque e ponderate nella lotta al Covid-19 che sono state ignorate nella stesura del Dpcm;
- Le province autonome di Trento e Bolzano hanno modificato, grazie alle prerogative concesse, il DPCM in oggetto;
- Le restrizioni del suddetto Dpcm, considerate ingiuste e immotivate, hanno causato disordini in tutte le principali piazze italiane e nei capoluoghi di provincia;
- Oltre alla contrarietà delle forze di opposizione, anche nella stessa maggioranza di Governo è stato sollecitata una modifica al Dpcm in vigore;
- Si ritiene che le politiche di contenimento della diffusione del Covid-19 debbano essere indirizzate più precisamente verso la salvaguardia delle persone più fragili e a rischio incolumità;
- Si ritiene la necessità di concentrare la prevenzione della diffusione del Covid-19 verso la criticità dei trasporti su gomma e rotaia;
Impegna la Giunta Comunale

- a scrivere al presidente del Consiglio e per conoscenza al presidente della Repubblica per richiedere a nome del Consiglio Comunale l’urgente ritiro del Dpcm del 24 ottobre.

Sciopero della fame di tre parlamentati

Nel frattempo Fratelli d’italia alla Camera ha occupato il Parlamento e tre suoi parlamentari, per solidarietà con i ristoratori, stanno facendo lo sciopero della fame per chiedere la cancellazione del Dpcm del 24 ottobre.

Giorgia Meloni ha contestato fortemente il Dpcm e ne ha chiesto la cancellazione.

“E’ necessario concentrare la prevenzione della diffusione del Covid-19 verso la criticità dei trasporti su gomma e rotaia. Oltre alla contrarietà delle forze di opposizione, anche nella stessa maggioranza di Governo è stato sollecitata una modifica al Dpcm in vigore”, spiega il consigliere provinciale Claudio Rebosio.

“Le restrizioni del Dpcm, considerate ingiuste e immotivate, hanno causato disordini in tutte le principali piazze italiane e nei capoluoghi di provincia, senza contare che le politiche di contenimento della diffusione del Covid-19 devono essere indirizzate più precisamente verso la salvaguardia delle persone più fragili e a rischio incolumità”, sottolinea il consigliere regionale Federico Romani.

“La Conferenza delle Regioni ha formulato controproposte più eque e ponderate nella lotta al Covid-19 che sono state ignorate nella stesura del Dpcm e già oggi le province autonome di Trento e Bolzano hanno modificato, grazie alle prerogative concesse, il Dpcm in oggetto” spiega il presidente provinciale MB Rosario Mancino.

“Per questo chiediamo ai  Consigli comunali della Brianza di prendere posizione contro questo Dpcm dannoso per i nostri concittadini e non risolutivo nella lotta al Covid. Confidiamo che al di là delle appartenenze politiche il Consiglio comunale si pronunci a favore dei cittadini”.

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