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Fumata nera per il forno crematorio

Con le attuali normative non è possibile prevederlo nel cimitero urbano di Monza. Si tratta per un accordo provinciale

Fumata nera per il forno crematorio
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Monza non avrà il forno crematorio. Se ne parla da anni, ma con queste normative, come ha spiegato sconsolato l’assessore Marco Lamperti, non è possibile prevederlo nemmeno all’interno del cimitero centrale, come l’Amministrazione Pilotto ha tentato di fare nell’ambito del nuovo Piano regolatore cimiteriale comunale adottato lunedì sera.

Le leggi non lo permettono

«C’è stata una diatriba con Ats, ma alla fine sono arrivati quattro dinieghi - hanno spiegato i tecnici comunali all’Aula consigliare - L’impianto crematorio nel cimitero non si potrà fare perché non ci sono le distanze sufficienti dal centro abitato previste dalla normativa».
Insomma, se le leggi non cambieranno c’è poco margine perché la città di Monza possa dotarsi di un forno crematorio, reso sempre più necessario dall’aumento del ricorso alla cremazione (che in città si attesterà a breve al 50% delle richieste con una media ben più alta del resto della Penisola). «L’unica possibilità - ha ammesso Lamperti - era la zona centrale del Cimitero, abbastanza distante dalle case, ma lì invece il no è arrivato dalla Soprintendenza perché ci sono vincoli architettonici. Allo stato attuale, con queste leggi e queste normative, si può fare poco».
Insomma, una sconfitta, come ha rimarcato anche l’assessore Lamperti. «Non possiamo dare una risposta a un’esigenza reale, davanti a una richiesta crescente perché ci scontriamo con un limite tecnico».

Perché è un disagio

Oggi, come avevamo già raccontato qualche mese fa la Brianza non dispone ancora di un forno crematorio.
Una mancanza che si sta facendo sempre più sentire e che sta letteralmente «ingolfando» quello più vicino della zona, ossia la struttura di Cinisello Balsamo.
Ormai è noto che le strutture esistenti siano poche e sempre più sotto pressione, lavorano 24 ore su 24 sette giorni su sette. «In Brianza oltretutto non ne abbiamo nessuna e così le famiglie se sono fortunate ricevono una chiamata che dice che il loro caro sarà cremato alle 3 di notte e se lo sono meno che non c’è posto e devono spendere il doppio per portarli in provincia di Sondrio o Bergamo», aveva spiegato l’assessore Marco Lamperti. Il problema è annoso, già durante l’«Era Mariani» ormai più di dieci anni era stato lanciato il progetto di realizzare un impianto all’interno del cimitero di via Foscolo, solo che aveva dovuto fare i conti con la protesta di alcuni residenti e di un comitato che aveva raccolto diverse centinaia di firme di abitanti contrari all’idea.
«La struttura deve essere a 500 metri dall’abitato, ma entro la zona cimiteriale, il che rende difficile trovare a Monza un luogo idoneo - spiega Lamperti - Un forno crematorio però alla Brianza servirebbe, si dovrebbe aprire un dialogo a livello provinciale e regionale per trovare una soluzione».

La mozione di Lab Monza

E proprio questo ha chiesto l’ordine del giorno presentato dal Lab Monza che impegna la Giunta a ricercare soluzioni alternative, anche con il coinvolgimento degli altri amministratori della Provincia. «Chiediamo di verificare la realizzabilità di un impianto crematorio nella città di Monza o in Brianza, collaborando con Provincia e gli altri Enti competenti, tra cui Ats e Regione Lombardia - hanno detto Lorenzo Spedo e Francesco Racioppi - Crediamo che, vista la delicatezza del momento della cremazione, i congiunti dei defunti debbano essere messi nelle condizioni di poter accompagnare le salme dei loro cari senza essere costretti a recarsi in un impianto molto distante a tarda notte. Per questo motivo auspichiamo che questo atto amministrativo possa condurre, in futuro, all’insediamento di un forno crematorio nel territorio provinciale».

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