Gianfranco Librandi (Italia Viva) contro Fontana: "Modello Lega fallimentare in Lombardia"
Il saronnese: "Milano funziona sempre meglio, la Lombardia no. Una Regione non può dipendere solo dal suo capoluogo".
Il deputato saronnese Gianfranco Librandi si inserisce nella diatriba fra il Presidente di Regione Lombardia e il sindaco di Milano Giuseppe Sala che dal palco emiliano di Stefano Bonaccini aveva attaccato il “modello Lega”.
Sala, Bonaccini e Fontana: polemica lombardo-emiliana
Tutto è iniziato dal palco dell’autodromo di Imola, il 29 dicembre, alla presentazione delle liste a sostegno della candidatura di Stefano Bonaccini per le regionali in Emilia Romagna. “Non mettetevi nelle mani di questi qui, ci portano alla rovina…”, aveva dichiarato al microfono il sindaco di Milano attaccando i principali avversari, la Lega e il centrodestra di Lucia Borgonzoni e Matteo Salvini: “Questi non hanno la più pallida idea di cosa sia gestire i rapporti internazionali”, aggiungendo che Emilia Romagna e Milano (e la Lombardia), “vivono e prosperano con una dimensione internazionale”.
“Sala svesta le vesti del ganassa”
Parole che il governatore lombardo Attilio Fontana non ha fatto cadere nel vuoto:
“Io, presidente della Regione Lombardia, sono e mi vanto di essere uno storico appartenente della Lega. – ha replicato Fontana in un post su Facebook – Gli ricordo altresì che buona parte della squadra di governo della Regione Lombardia è composta da assessori, competenti e capaci, della Lega. Un quadro politico che, sempre per la cronaca, ci vede assoluti protagonisti in Lombardia da decenni. Mi auguro che il sindaco Sala, svestendo solo per un attimo le vesti del ‘ganassa’, ci conceda che la dimensione internazionale della Lombardia, cui fa cenno, forse è un po’, ma solo un pochino, merito anche nostro… Perché, come nel passato e anche nel 2020, Milano fa parte della Lombardia e non la Lombardia di Milano“.
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Librandi: “Bene Sala, Fontana riuscito a peggiorare”
E’ in questa “querelle” che si inserisce l’attacco del deputato saronnese di Italia Viva Gianfranco Librandi, a supporto chiaramente di Sala.
“Ha fatto bene a mettere gli emiliano-romagnoli in guardia dal rischio di un governo leghista – scrive sul sito del partito di Matteo Renzi – In una regione che per anni ha funzionato con il pilota automatico, come la Lombardia, il signor Fontana è riuscito a peggiorare le prestazioni della sanità, come qualità e liste di attesa“.
Temi questi che da tempo scaldano gli animi del consiglio regionale, spinti soprattutto dal Pd. Ma non sono l’unico terreno di scontro per l’attacco al “modello Lega”.
“In materia economica e produttiva – prosegue Librandi – la Lombardia sembra ormai essersi adagiata sull’idea che a funzionare possa essere la sola Milano e che un’intera regione di 10 milioni di cittadini possa dipendere dal suo capoluogo. Milano funziona sempre meglio, la nostra Lombardia no: possiamo ancora parlare di buon governo del centrodestra e della Lega?”.
Il saronnese parte dalle prossime elezioni in Emilia, ma lo sguardo va certo alle regionali lombarde del 2023 (e chissà, forse a quelle nazionali, anticipate), sferrando un ultimo attacco sull’Autonomia finora mancata:
“Se Bonaccini verrà confermato presidente della Regione Emilia Romagna – ha spiegato Librandi – ci saranno più chance che una seria e coerente autonomia diventi realtà, a vantaggio dei cittadini e dei servizi locali di cui usufruiscono. Se invece si imporrà anche a Bologna il regionalismo da operetta di Fontana e Zaia, finiremo per non avere nessuna autonomia”.
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