cinque anni a Roma

"Grazie a noi in Parlamento ci sono volti nuovi"

Il bovisiano Gianmarco Corbetta racconta il suo mandato come senatore del Movimento 5 Stelle, ora continua a interessarsi di politica

"Grazie a noi in Parlamento ci sono volti nuovi"
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"Grazie a noi in Parlamento ci sono volti nuovi". Il bovisiano Gianmarco Corbetta racconta il suo mandato come senatore del Movimento 5 Stelle, ora continua a interessarsi di politica

"Grazie a noi in Parlamento ci sono volti nuovi"

Prima consigliere regionale, poi senatore: dopo dieci anni di incarichi istituzionali, il bovisiano Gianmarco Corbetta, 50 anni, torna ad essere un comune cittadino. Conclusi i due mandati, in osservanza alla regola del Movimento 5 Stelle, alle ultime elezioni non si è più ricandidato ma la sua passione per la politica non si è affatto spenta, anzi, sta già lavorando a nuovi progetti. Intanto spera di tornare al più presto a svolgere la sua professione. Lo abbiamo intervistato per farci raccontare l’impegno di senatore a Roma, in uno dei periodi più critici per il nostro Paese, tra pandemia, guerra e crisi energetica.

Gianmarco Corbetta, di cosa si è occupato in questi cinque anni in Senato?
Nella prima parte del mio mandato sono state componente della commissione Affari Costituzionali, dove si è discusso per esempio del taglio dei parlamentari e di leggi di iniziativa popolare. Quest’ultimo punto è particolarmente caro al Movimento e avremmo voluto portarlo avanti introducendo l’obbligo di discussione ma non c’è stata la disponibilità da parte degli altri partiti. Ho proposto anche un disegno di legge sulle vittime del dovere: attualmente magistrati o rappresentanti delle Forze dell’ordine che perdono la vita o subiscono menomazioni durante lo svolgimento del proprio servizio hanno un riconoscimento inferiore rispetto ai colleghi che hanno subito conseguenze a causa di atti mafiosi o di terrorismo. La mia proposta era equiparare la loro condizione, colmando una diseguaglianza che non è solo economica ma anche di dignità. L’iniziativa però coinvolge più ministeri ed è molto difficile interloquire con tutti, quindi al momento la proposta è ferma ma spero si possa portare avanti. Nella seconda parte del mandato ho fatto parte della commissione Politiche dell’Unione Europea, anche questa è stata un’esperienza molto interessante, qui sono passati vari provvedimenti importanti come l’introduzione del Greenpass.

Ricoprire la carica di senatore che esperienza è stata?
E’ stato un periodo molto intenso che mi ha dato un importante bagaglio personale. Avere a che fare con i ministeri e tutte le persone che hanno in mano le vere leve del potere - e non sono i politici - è stato davvero molto utile.

Spesso i cittadini accusano i politici arrivati in Parlamento di ammorbidire le loro posizioni o di non fanno quello che avevano promesso. E’ così?
Quando si è al Governo c’è l’impatto con la realtà delle cose, si riesce e mettere gli occhi su tanti dossier e ci si rende conto di cosa sia davvero realizzabile. Per esempio con il Tap in Puglia (il Gasdotto Trans-Adriatico, ndr) al quale ci eravamo strenuamente opposti, abbiamo capito che non si poteva più tornare indietro col progetto perché avremmo dovuto pagare delle penali molto alte. Quindi ne abbiamo potuto solo prendere atto. Con Giuseppe Conte abbiamo assunto un’identità più progressista, in questi cinque anni ci siamo sacrificati per far fronte alle varie emergenze come pandemia e guerra, abbiamo perso molti elettori per il nostro senso di responsabilità. Ora il Movimento farà un’opposizione seria, non urlata.

Un’altra regola del Movimento è restituire una quota dell’indennità percepita per la carica ricoperta. Lei a quanto ha rinunciato del suo stipendio?
In due mandati ho rinunciato a 300.194 euro. Nei primi anni li abbiamo raccolti in un fondo specifico destinato a piccole e medie imprese, soldi che sono poi stati ridistribuiti tramite bandi. Successivamente li abbiamo dati ad associazioni scelte sulla nostra piattaforma online

Ora tornerà al suo lavoro?
Fino a dieci anni fa ero dipendente di un’azienda di consulenza alle imprese nell’ambito delle risorse umane ma dopo tanto tempo le cose sono cambiate e non ho avuto la possibilità di rientrare. Ora mi piacerebbe restare nello stesso ambito ma focalizzandomi sulla sostenibilità delle imprese

Continuerà l’impegno in politica?
Metto a disposizione la mia esperienza. Finora mi sono occupato di battaglie a livello nazionale, ora vorrei puntare su temi più locali. Sto partecipando ad alcuni incontri di gruppi di forze progressiste in supporto al Movimento e mi piacerebbe essere un punto di raccordo

Dopo l’esperienza al Governo è cambiata l’idea di antipolitica del Movimento?
La nostra idea è di spronare i cittadini a impegnarsi per portare in politica volti giovani e nuovi. Di fatto credo che abbiamo influenzato molto anche le altre forze politiche perché in questi anni c’è stato un grosso ricambio. Io in Parlamento ho avuto un rapporto di collaborazione e rispetto con tutti, ma non di amicizia, mi sono sempre sentito un po’ estraneo a quell’ambiente.

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