"Ho più amici gay che normali": Fratelli d'Italia nella bufera
La notizia, riportata questa mattina dal Giornale di Monza, sta rimbalzando sui quotidiani nazionali
"Ho più amici gay che normali": e a Lissone scoppia la bufera dopo le parole della capogruppo di Fratelli d'Italia. La notizia, riportata questa mattina dal Giornale di Monza, sta rimbalzando su tutti i quotidiani nazionali.
"Ho più amici gay che normali", è polemica
Ancora una volta l’Aula si è divisa sul tema centrale dei diritti civili e delle libertà individuali.
Giovedì scorso il Consiglio comunale si è riunito per discutere dell’adesione del Comune alla carta d’intenti della Rete nazionale delle pubbliche amministrazioni contro le discriminazioni per l’orientamento sessuale e l’identità di genere (Carta Ready).
La mozione della minoranza
Il documento è stato presentato dal capogruppo di Vivi Lissone Luca De Vincentis.
I diritti delle persone sono centrali anche per le realtà territoriali, chiediamo di farci promotori di questa rete e di metterci in gioco in prima persona - ha introdotto De Vincentis - E’ una questione a “costo zero” per il Comune è una questione di principio.
La mozione si era posta l’obiettivo principale di promuovere l’adozione di buone prassi per implementare la tutela dei diritti delle persone della comunità Lgbt e di contribuire alle politiche contro le discriminazioni di genere.
Il dibattito in Aula
Il dibattito in Aula, però, ha visto una netta contrapposizione tra maggioranza e opposizione sulla vicenda.
A scatenare la polemica ci ha pensato la capogruppo di Fratelli d’Italia Felicia Scaffidi.
Condanniamo con fermezza ogni discriminazione - ha spiegato - Tutt’altro discorso è invece la diffusione della propaganda ideologica che viene appositamente mascherata come lotta alle discriminazioni.
Parole forti che, ovviamente, hanno scatenato la polemica tra i banchi delle minoranze consiliari.
La Carta Ready serve solo per dare soldi alle associazioni Lgbt per organizzare progetti dentro e fuori dalle scuole per propagandare le teorie transgender e per questo non ci stiamo - ha tuonato la meloniana - Non c’è nessuna emergenza omofoba in Italia.
Ma è durante il dibattito che, sempre la capogruppo, ha sbottato gettando ulteriore benzina sul fuoco rispondendo alle accuse di omofobia arrivate dall’opposizione: «Ho più amici gay che... normali».
Botta e risposta serrato
Scontate le posizioni delle minoranze che hanno invece votato a favore della mozione (contrari tutti i gruppi di maggioranza, nessuno escluso).
La collega Scaffidi sembra arrivata da Marte - ha sottolineato il dem Mattia Gelosa - Sono parole che vanno al di là del bene o del male. Avete fatto calare il gelo su questa città.
Più pragmatico invece l’intervento di Marino Nava (Lisstone): «Quando si parla di diritti dovremmo essere tutti uniti, senza dividerci».
Centrodestra contro la mozione sui diritti
A sostegno della contrarietà della maggioranza ci ha pensato il leghista Matteo Lando.
Noi siamo contrari e questo non vuol dire che non condanniamo ogni sorta di discriminazione. Ora la sensibilità su questi temi è maggiore, ma non c’è necessità di approvare una carta di questo tipo.
Ha sottolineato il neosegretario della Lega Salvini.
L'ex leghista a favore della mozione
Favorevole al documento invece Fabio Meroni di Prima Lissone.
Nessuno nasce diverso, siamo tutti uguali e ognuno si innamora di chi vuole, chi siamo noi per giudicare? - ha spiegato l’ex sindaco - Perchè dobbiamo dividerci su questo tema? Questo è un tema che esula dalla politica locale, ma dobbiamo tutti insieme tutelare i diritti di tutti. Perchè dividerci?.
Anche il sindaco Laura Borella ha votato contro mentre il vicesindaco Giovanni Camarda ha puntato l’attenzione «sulla necessità di implementare un percorso di educazione civica soprattutto tra i giovani».
Scontata la bocciatura del documento in sede di votazione finale.
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