Una conferenza stampa, aperta alla cittadinanza, che aveva lo scopo di criticare a testa bassa i capisaldi della variante al Piano di Governo del territorio che l’Esecutivo di Arcore guidato da Maurizio Bono porterà venerdì sera 5 dicembre in Consiglio comunale per l’adozione ma che, in realtà, celava anche un altro obiettivo: sancire il patto elettorale in vista delle elezioni comunali 2027.
Presenti alla conferenza stampa i dem Michele Calloni, Davide Pennati e Simone Sgura, oltre ai consiglieri comunali Luca Monguzzi (ImmaginArcore) e Federico Bove (Prospettiva civica) e ai rappresentanti di Alleanza Verdi Sinistra /Sinistra italiana (erano presenti Roberto Sala e la segretaria del Vimercatese Carla Giuzzi).
Seduti nel pubblico anche alcuni esponenti della maggioranza: tra loro l’assessore al Bilancio e al Pgt Serenella Corbetta, il presidente del Consiglio comunale Laura Besana e il consigliere del Carroccio Pierluigi Perego.

Dopo 10 anni di lotte intestine… è pace
Dunque dopo quasi 10 anni di lotte e spaccature interne le forze di centrosinistra si uniscono in vista delle prossime elezioni amministravie. “Anche se in realtà noi consiglieri di minoranza stiamo già collaborando tutti insieme sin dal primo giorno della legislatura Bono”, ha tenuto a precisare il consigliere comunale Michele Calloni.
“Dopo epoche di regine e re forse è bene cominciare a ragionare tutti insieme su una piattaforma condivisa e soprattutto efficace per amminstrare Arcore – ha aggiunto Roberto Sala – Noi siamo di fronte ad un centrodestra che non ha una idea complessiva di città. Noi vogliamo mettere al centro l’interesse per il sociale, la cultura e i giovani”.
Anche il neo consigliere Sgura, rientrato da poche settimane in Assise (e uno dei papabili all’investitura di candidato sindaco della coalizione) ha voluto lanciare un messaggio durante l’assemblea.
“Stasera vogliamo ribadire che l’opposizione c’è e il centrosinistra è unito, compatto e determinato – ha sottolienato Sgura – Da tempo lavoriamo insieme e l’abbiamo fatto anche sul Pgt ma non solo. Continueremo in questo percorso tutti insieme e ci faremo trovare pronti a coinvolgere i cittadini e proporre una nuova Arcore più coraggiosa e moderna. I cittadini ce lo chiedono”.
Il Pgt
Feroce l’attacco sferrato al Piano di Governo del territorio.
“Siamo di fronte ad una variante carente di una idea città – ha sottolienato il segretario dem Pennati – Sul consumo di suolo sappiamo che Arcore è già molto urbanizzata e per questo vogliamo lavorare per recuperare spazi verdi all’interno del tessuto urbano. Per quanto riguarda Pedemontana noi siamo sempre stati contrari a quest’opera. È del tutto evidente che i progetti di compensazione previsti nel progetto dell’opera autostradale sono del tutto insufficienti e quindi l’amministrazione deve perseguire l’obiettivo di realizzarne altri, da sola o in collaborazione con i comuni limitrofi. Invece sul centro storico sappiamo che ci sono molti edifici, in parte privati e in parte pubblici, dismessi. Sono numerosi, a tal proposito, gli interventi ormai non più rimandabili: Ex-Olivetti, ex asilo San Giuseppe, Cinema centrale, Cinema Apollo, la stessa villa Borromeo solo per citarne alcuni. Non si tratta solo di rimediare alle attuali carenze dell’arredo urbano, ma di rendere “il centro” finalmente “un centro” non più semplicemente sede delle principali funzioni pubbliche, ma anche motore dell’incontro della socializzazione, puntando a recuperarlo come luogo in cui il commercio può tornare ad avere una presenza importante.”
“Manca un piano per l’edilizia popolare convenzionata”
Il centrosinistra ha anche puntato il dito sulla mancanza di un piano per l’edilizia popolare nella variante.
“Il Piano Edilizia Economica Popolare avrebbe lo scopo di individuare aree, anche da riqualificare senza consumo di suolo, oppure che potrebbero derivare dalla revisione di diritti ed uso del suolo, da destinare alla costruzione di alloggi a carattere economico o popolare, e alla realizzazione di opere e servizi complementari, soprattutto rivolto ai più giovani – ha continuato Pennati – Questi piani attuativi servirebbero a programmare, gestire e pianificare interventi nel settore dell’edilizia residenziale pubblica, facilitando l’accesso alla casa per le fasce meno abbienti della popolazione e per i giovani, calmierando il mercato. Forse si potevano individuare alcune aree ad hoc per questo scopo. Purtroppo sotto questo aspetto non abbiamo visto nulla nel Pgt come non abbiamo notato interventi dal punto di vista dello sport”.
Tecnico l’intervento del consigliere Calloni
“Vista la mia esperienza professionale (è architetto, ndr) posso affermare che siamo davanti ad un Pgt che tenta di adeguare il vecchio piano e di adeguarlo alla normativa vigente, diciamo che manca la parte politica, quella delle scelte concrete – ha spiegato Calloni – In primis trovo sbagliato uniformare tutte le aree residenziali della città (prima erano tre distinte, ndr) perchè dal punto di vista morfologico le caratteristiche di via Lombardia, Marche e Carducci sono diverse rispetto alle aree di via Manzoni e Beretta, giusto per fare un esempio. Non condivido anche l’allaramento delle maglie per il recupero dei sottotetti soprattutto in centro città. Basta vedere questa pratica cosa ha prodotto a Milano. E poi ci voleva il coraggio di rivedere i vecchi piani attuativi che non sono mai partiti”.
“Pgt che non guarda al futuro e senza coraggio”
“Abbiamo davanti un piano urbanistico che inizia oggi e finisce domani, invece dovremmo parlare di un documento che guarda al futuro della città e al suo sviluppo – ha aggiunto Federico Bove – Per esempio nel piano non c’è il Pums, il Piano per la mobilità sostenibile. Faccio anche fatica a vedere una sorta di Arcore divisa per tematiche. Certo c’è un quartiere sport ma lo evideniza solo in via Monte Rosa, dimenticandosi degli impianti in via San Martino. Idem per il polo dell’istruzione che viene definito in via Monginevro. Ma noi abbiamo anche scuole in via Edison e a Bernate. Insomma un piano per certi versi carente”.
Monguzzi: trasformiamo via Casati
Infine Monguzzi ha lanciato l’idea di ripensare all’asse Casati/Gilera, il decumano della città, per renderla più verde e vivibile, soprattutto dal punto di vista della mobilità dolce.
“Purtroppo è un piano che non tiene conto del passaggio di Pedemontana – ha tuonato Monguzzi – Invece l’Esecutivo avrebbe dovuto prevedere una serie di progetti a tutela del verde del territorio. Un’idea di rendere la fascia di prossimità ancora verde sarebbe stato gradito. E poi la realizzazione della tangenzialina esterna (per intenderci quella che partirà dalla rotonda della “Bergamina” e si ricongiugerà con la Bananina di Bernate, ndr) sicuramente andrà a svuotare di traffico il centro cittadino, soprattutto via Casati. Ecco perchè non trasformare questa strada? Ripensarla completamente, con più verde, più spazi e con un potenziamento delle attività commerciali di prossimità. Non aver pensato a queste cose è un problema. Infine per lo sport è palese la mancanza di spazi e di palestre per gli atleti. Perchè non abbiamo pensato a delle alternative? Se si fosse partiti da un censimento delle necessità delle società e degli atleti forse sarebbe stato meglio”.