Cesano Maderno

Il cimitero per altri culti a Cassina Savina? Per Romanò (Lega) è «una proposta razzista»

In Aula approvazione con polemica per il progetto di riqualificazione ed estensione del camposanto del quartiere

Il cimitero per altri culti a Cassina Savina? Per Romanò (Lega) è «una proposta razzista»
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A ridosso del cimitero di Cassina Savina a Cesano Maderno sarà realizzata un’area riservata agli altri culti, in prevalenza l’islam, che avrà un ingresso indipendente. Ed è polemica.

Il cimitero per altri culti a Cassina Savina? Per Romanò (Lega) è «una proposta razzista»

Per la capogruppo della Lega in Consiglio comunale, Marina Romanò, «una proposta razzista»:

«Alla faccia dell'inclusione: da una parte avremo la tumulazione dei cristiani e dall'altra quella di induisti, ebrei e musulmani. Così li isoliamo, non li integriamo. E la nostra Costituzione vieta discriminazioni fondate sul sesso, sulla razza, sulla lingua e sulla religione. Ecco la coerenza del Centrosinistra che predica l'inclusione e poi mette da una parte i cristiani e dall'altra parte il resto del mondo», ha argomentato l’ex sindaco oggi all’opposizione.

«Abbiamo riservato un'area per gli altri culti, non abbiamo isolato nessuno - ha subito replicato il vicesindaco Francesco Romeo, relatore in Aula della delibera - Rispettiamo tutte le religioni proprio per la laicità dello Stato che lei sta invocando». Furiosa la dem Silvia Boldrini: «Rispettare le regole e le usanze di cittadini di altri culti che abitano a Cesano Maderno non è razzismo: è rispetto. Ne ho sentite tante in quest’Aula ma credo che stasera si sia veramente superato ogni limite».

Marina Romanò

Il progetto

La polemica è esplosa al momento dell’approvazione del nuovo Piano cimiteriale di Cassina Savina. Nel dettaglio, il progetto di riqualificazione ed estensione del cimitero prevede un’area riservata alle nuove tombe di famiglia pari a 453 metri quadrati, suddivisa in sei campi di sepoltura, capace di ospitare 82 tombe da due posti e 18 tombe da quattro posti per un totale di 236 tumulazioni. I colombari previsti hanno invece la possibilità di ospitare 104 nuovi loculi e 120 ossari. «Partendo dai dati anagrafici degli ultimi anni il Piano fa una proiezione decennale stabilendo quali sono le necessità, una sorta di Piano regolatore del cimitero», ha spiegato il vicesindaco Romeo. È prevista la realizzazione del Giardino delle rimembranze, come quello nel camposanto del capoluogo, per la dispersione delle ceneri.

Sono previste due zone riservate alle sepolture in caso di calamità o eventi eccezionali e un campo riservato alle sepolture di resti indecomposti rinvenuti durante le operazioni di esumazione o estumulazione per un totale di 19 posti. Prevista, come detto, anche la creazione di un’area dedicata agli altri culti che potrà ospitare oltre 123 salme. «Sarà un’area molto flessibile perché non abbiamo dei dati storici per cui si adeguerà in base alle alle necessità e alle esigenze», ha precisato il vicesindaco Romeo. Anche per queste sepolture (nella nuda terra) la durata della concessione non potrà superare i dieci anni, alla pari di quella dei campi di inumazione. Il nuovo regolamento prevede che nell’area «speciale» la sepoltura sia ammessa per i residenti da almeno 6 mesi.

Il Piano è stato preventivamente inviato sia all'Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente) che ad Ats, che hanno espresso parere favorevole. Per l’intervento, che dovrebbe soddisfare le stime per i prossimi dieci anni, è previsto un investimento di circa 700mila euro.
Il Piano è passato con i voti favorevoli della maggioranza, di Fratelli d’Italia e di Forza Italia; si è astenuta la civica Con Bosio per Cesano, non ha partecipato al voto la leghista Romanò, scettica anche sul rispetto della durata delle sepolture dei non cristiani: «La loro religione impedisce ai musulmani la riesumazione del corpo. Non mi basta sentirmi rispondere che si adegueranno. Non ci credo».

«Con il dialogo evitati privilegi e ghettizzazioni»

Nel suo intervento in Aula, il dem Gianluca D’Amato ha sottolineato gli aspetti alla base del Piano cimiteriale di Cassina Savina che, da una parte «risponde all’esigenza di dare dei servizi ai cittadini», e dall’altra accoglie «la sfida dell'integrazione».

«Ci sono novità nella nostra comunità di cui dobbiamo tenere conto nel pianificare il fabbisogno cimiteriale e con questi lavori si immagina di coprire un fabbisogno di sepolture fino al 2043». La prima è l'invecchiamento della popolazione. «L'aumento dei defunti è cresciuto sia in termini percentuali - oggi sono circa lo 0,9 per cento della popolazione, erano lo 0,7-0,8 per cento dieci anni fa -, sia in termini assoluti - nel 2022 i morti sono stati 412, nel 2022 il numero è stato di 316» ha spiegato il consigliere. La seconda è la crescita del numero delle cremazioni, che in Italia in trent’anni sono aumentate dal 3 al 30 per cento. Un terzo elemento è l'incidenza percentuale della popolazione residente straniera, «nuovi italiani che abbiamo bisogno di integrare il più possibile». «Questo atto pianificatorio prevede un'area speciale per gli altri culti: un'opportunità di integrazione» ha evidenziato D’Amato, che ha ricordato l’importante dialogo intrapreso con la comunità musulmana per evitare ghettizzazioni e al tempo stesso privilegi. Da qui la mancata concessione della sepoltura permanente che era una delle richieste avanzate all’Amministrazione dalla comunità musulmana insieme a quella della sepoltura delle salme in un'area per soli islamici e con il volto dei defunti rivolto verso La Mecca. «In Italia le sepolture sono a tempo determinato: nella nostra comunità dieci anni valgono per tutti» ha messo in chiaro il consigliere D’Amato.

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