Novità per Monza e Brianza

Il Governo fa "risorgere" la Provincia

Consiglio provinciale e presidente, forse già dal 2024 se tutto fila liscio, torneranno ad essere eletti direttamente dai cittadini

Il Governo fa "risorgere" la Provincia
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Il Governo è pronto a far "risorgere" (insieme alle altre delle Regioni a statuto ordinario) la Provincia di Monza e Brianza.

Il Governo riesuma le Province

Sono quasi dieci anni che i cittadini brianzoli non votano - l’hanno fatto solo nel 2009 - per l’elezione diretta del Consiglio provinciale e del presidente.

La dimostrazione plastica della «retrocessione» dell’ente Provincia è l’Aula consiliare mai completata (e oggi utilizzata come auditorium) del Polo istituzionale di via Grigna. Ma qualcosa, stando a quanto è in discussione a Roma in un dibattito serrato tra Governo e Parlamento, potrebbe cambiare già dal prossimo anno.

Ci aspettiamo una riforma che sia ben fatta sotto tutti i punti di vista, le Province sono comunque un ente importante per i territori. Speriamo non sia una riforma fatta male e che, anzi, sia risolutiva di tante criticità. Come Upi (Unione delle Province italiane, Ndr) ci aspettiamo anche un riordino di competenze e materie.

Ha sottolineato il presidente Luca Santambrogio (immagine in copertina) in quota Lega e sindaco di Meda.

Si vota nel 2024?

Già nell’ottobre 2024, potenzialmente, i brianzoli potrebbero tornare alle urne per eleggere il Parlamentino di via Grigna.

Bene un ritorno alle elezioni dirette di Consiglio provinciale e presidente, ma non deve bastare solo questo. Serve anche riordinare le competenze dal punto di vista delle risorse finanziarie e umane, in questi anni il nostro ente sta facendo un lavoro importante per i Comuni.

Infatti, oltre all’Afol e alla gestione degli istituti superiori, gli uffici di Monza e Brianza si occupano anche della Centrale unica di committenza che cura bandi e concorsi e, soprattutto, dà un aiuto importantissimo nell’ambito del Pnrr alle singole Amministrazioni comunali del territorio.

La Lombardia, più di altre, se dovesse entrare in vigore questa riforma, sarà certamente più veloce di altre Regioni. Basti pensare alle Agenzie per il lavoro che la Legge Del Rio aveva attribuito alle Regioni. Bene, in Lombardia la Regione l’ha ri-delegata alle Province e quindi è una materia che non ci è mai stata sostanzialmente tolta.

Cosa cambia in Brianza?

Ad oggi il Consiglio e il presidente sono eletti attraverso un sistema elettorale di secondo livello. Sono infatti i consiglieri comunali e i sindaci dei 55 paesi della Provincia a eleggere i rappresentanti di via Grigna.

Questo vuol dire che bisognerà anche completare definitivamente i lavori di arredamento e di allestimento della Sala Verde e l’attuale sala consiliare tornerà così ad ospitare la Giunta come era già in passato - ha concluso Santambrogio - E’ una riforma importante che riavvicinerebbe i cittadini anche alla politica del territorio.

Sono attualmente sedici i consiglieri che passeranno a 24 cui si aggiungeranno anche i sei assessori della Giunta oltre al presidente, quest'ultimo eletto - probabilmente - con sistema maggioritario.

E il Centrosinistra che dice?

A favore di un maggiore ruolo degli Enti anche l’opposizione di Centrosinistra.

La Provincia in questi anni ha fatto e sta facendo passi da gigante per ritagliarsi il ruolo di unione tra i vari Comuni. Nonostante le poche risorse Monza e Brianza è riuscita ad essere un punto di riferimento per sindaci e Amministrazioni del territorio. Basti pensare al lavoro sul Ptcp, sul Pums, sul fronte Pedemontana o sulla riduzione al consumo di suolo, sulla viabilità e sulla manutenzione delle scuole superiori.

Ha spiegato Concetta Monguzzi, consigliera provinciale ed ex sindaco di Lissone.

D’accordo anche sull’elezione diretta:

Ottimo ridare un ruolo dignitoso a questi enti; ora è difficile per il sindaco di un grande Comune essere anche presidente della Provincia con tutte le responsabilità che ne conseguono. Bene l’elezione dei consiglieri provinciali, che però devono essere legati al territorio e non rispondere solo alle logiche delle segreterie dei partiti.

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