Il presidente del Consiglio comunale di Lissone nella bufera
Le accuse: "Roberto Perego non è super partes"
La seduta del Consiglio comunale di Lissone, in occasione della quale il sindaco Laura Borella ha presentato le linee di mandato, si è portata dietro una serie di polemiche.
Bufera in Consiglio comunale
Nel mirino delle opposizioni è finito il presidente Roberto Perego accusato di "non essere super partes". Se da un lato il capogruppo del Partito democratico Elio Talarico se la prende con le linee "di ordinaria amministrazione, e spesso in continuità con la precedente Giunta", i militanti del Listone invece hanno puntato i riflettori sulle modalità di gestione dei lavori dell’Aula da parte del leader della lista civica Lissone in Movimento Perego.
Il presidente Perego nel mirino
"Per metà tutor, la cui mano appare fin troppo riconoscibile nelle linee programmatiche presentate l’altra sera in Consiglio comunale, e per metà presidente, ad onor del vero, esclusivamente della sua maggioranza - hanno tuonato i militanti rappresentati in Aula dal capogruppo Marino Nava e dall’ex sindaco Concetta Monguzzi - Infatti lui dispone, decide, interviene senza preoccuparsi di dover essere “terzo” e “super partes”, come invece il suo ruolo imporrebbe. Non risparmia neppure il supporto non dovuto ai silenti e agli spaesati consiglieri di maggioranza".
Il fuoco incrociato dell'opposizione
Una serie di accuse che hanno visto il numero uno del Parlamentino sotto il fuoco incrociato degli esponenti delle minoranze che non hanno gradito i ripetuti interventi (anche sui social) a sfondo politico di Perego.
"Nel 2017 per la presentazione delle linee programmatiche, si erano svolte due sedute di discussione, di fatto raddoppiando i tempi, per venire incontro alla minoranza e dare la possibilità di analizzare e sviluppare tutti gli argomenti, peraltro con tempi e modi richiesti anche dallo stesso Perego, che allora era in minoranza - hanno continuato - Ora egli, da presidente e ligio al regolamento, nega flessibilità e pone al primo posto la fredda logica del regolamento e non lascia il posto alla costruzione del pensiero sulla città".
La replica del presidente
Di diverso avviso è lo stesso Roberto Perego, che invece non ha notato comportamenti scorretti nella sua gestione dei lavori in Aula.
"Sono intervenuto durante la discussione in primis perché sono state poste domande pretestuose e che non meritavano risposta durante la discussione sulle linee di mandato del sindaco - ha replicato Perego, contattato dalla redazione - So benissimo quelli che sono i miei diritti di intervento. Il Ministero dell’Interno ha chiarito che il fatto di “essere presidente del Consiglio comunale non diluisce i miei diritti di consigliere”. Quindi formalmente dal punto di vista legale e con la mia coscienza mi sento assolutamente a posto".