Arcore

La replica di Bono alle accuse di fascismo e nazismo: "Mi dissocio da quei post su Facebook ma..."

E' arrivata la replica del candidato sindaco di centrodestra Maurizio Bono agli esponenti di centrosinistra che avevano accusato alcuni candidati delle sue liste di inneggiare a fascismo e nazismo su Facebook

La replica di Bono alle accuse di fascismo e nazismo: "Mi dissocio da quei post su Facebook ma..."
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Maurizio Bono risponde a stretto giro di posta alla coalizione di centrosinistra sull'affaire riguardante i post pubblicati su Facebook di alcuni candidati alla carica di consigliere comunale che sostengono la corsa dell'avvocato monzese a Largo Vela.

La polemica è scoppiata stamattina, giovedì 23 settembre 2021, in Largo Vela, davanti al Monumento dedicato ai Martiri della Resistenza.

Le accuse di Calloni, Mapelli e Gaye

Michele Calloni, Luca Mapelli e Cheick Tidiane Gaye, rappresentanti rispetivamente di Pd, Lista civica Futura e Prospettiva Civica (le tre liste che appoggiano Palma) hanno attaccato a testa bassa alcuni candidati in corsa per il Consiglio comunale e che appoggiano il candidato sindaco Maurizio Bono, supportato da Fratelli d'Italia, Lega, Forza Italia e "Viviamo Arcore".

I tre, accompagnati da Carla Riboldi in rappresentanza dell'Anpi, senza fare nomi e cognomi degli autori dei post, hanno esposto 5 cartelloni contenenti altrettanti post, pubblicati nel 2016 sul profilo di alcuni candidati delle liste di Bono, contenenti frasi e fotografie che inneggiano al fascismo e la nazismo.

La replica di Bono

A stretto giro di posta è arrivata la replica di Bono, attraverso una lettera indirizzata alla redazione nella quale il legale spiega il suo punto di vista sulla vicenda.

Bono si è smarcato da quei post pubblicati da alcuni suoi candidati su Facebook ma non ha perso l'occasione per controbattere alla Sinistra, accusata di aver avuto un "atteggiamento strumentale, demagogico e patetico e di usare, sistematicamente, la macchina del fango e questi luoghi comuni in campagna elettorale per un pugno di voti pensando di spaventare gli elettori".

La lettera

Gent.mo Direttore,
La ringrazio per lo spazio che vorrà concedermi. In premessa prendo a chiare lettere  le distanze dal contenuto dei post datati 2016 comparsi su Facebook di candidati presenti in una delle quattro liste che sostengono la mia candidatura. Sul valore dell’antifascismo si fonda la Repubblica italiana e io mi sento antifascista nell’anima, lo dice la mia storia umana e professionale, i valori in cui sono cresciuto e formato.
Sono convinto che in questo campo i valori di libertà, di rispetto della dignità e dell’altrui pensiero non siano negoziabili, non ci debbano essere mezze misure, chi è per la democrazia, per il confronto democratico e per consultazioni libere non potrà mai avere nessuna nostalgia per uno dei periodi più bui della nostra Italia.
Nessun rimpianto per quei tempi e niente da salvare, non ci potrà mai essere da parte di chi si candida a governare la nostra città un atteggiamento diverso dalla difesa strenua dei valori dell’antifascismo che sono alla base della nostra Costituzione Repubblicana.
Ma mi consenta, tuttavia, di rimarcare l’atteggiamento strumentale, demagogico e patetico della Sinistra e dintorni di usare, sistematicamente, la macchina del fango e questi luoghi comuni in campagna elettorale per un pugno di voti pensando di spaventare gli elettori. E’ il segno tangibile di due patologie ricorrenti e consuetudinarie di cui è affetta la sinistra: la mancanza cronica di non avere idee chiare e sistemiche per il governo della nostra città e il tentativo goffo di demonizzare l’avversario quando si è in chiara difficoltà, riscoprendo una pratica tipica dei regimi comunisti, degni della Cheka o di Duch, il professore di matematica, per quaranta mesi sterminò tutta la classe intellettuale cambogiana con rigore scientifico, dentro il liceo di Tuol Sleng, nel cuore della capitale Phnom Penh. Decontestualizzare quei post, certamente condannabili, dal punto di vista cronologico, temporale e storico, chiedere con atteggiamento inquisitorio risposte a domande che non hanno senso o ragion di essere, mettere insieme in un melting post , etimologicamente assunto, presunti candidati che odierebbero i negri, i musulmani, gli ebrei, o negazionisti della Shoah, ( a proposito…Montanari sulle foibe ???) sono slogans che lascio alla disperazione dei tre “ inquisitori”.
Aspetto di conoscere la posizione della candidata del Centro Sinistra su tale situazione.
Intanto ribadisco che Arcore ha bisogno di essere governata con trasparenza, creatività e condivisione, obiettivi ai quali mi dedico con passione e responsabilità".

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