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La Lega dice no al blocco delle auto diesel euro 5

Approvata in Consiglio regionale la mozione del Carroccio contro i divieti previsti dalla Commissione europea nelle regioni padane

La Lega dice no al blocco delle auto diesel euro 5
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Lega in Consiglio regionale sul piede di guerra contro quella che viene definita l’ennesima "eurofollia" che arriva da Bruxelles: il blocco degli Euro 5 Diesel in Pianura Padana che, in nome di un malinteso ambientalismo, rischia di penalizzare lavoratori, pensionati e studenti. E così, oltre alla vivace protesta che ha visto i consiglieri del Carroccio sventolare cartelli nell’Aula di Palazzo Pirelli durante la seduta di Consiglio di martedì scorso, è stata approvata la mozione del Carroccio che chiede al Governo di rinviare le limitazioni e di trovare soluzioni alternative che tengano in considerazione le caratteristiche geografiche, economiche e sociali della Pianura Padana.

La mozione presentata contro il blocco degli euro 5

La Lega ha ricordato in Aula che lo stop in programma dal prossimo 1° ottobre è stato imposto dall’Europa alle Regioni dell’Accordo di Bacino Padano (Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna) con una direttiva che ignora palesemente la particolarità della Pianura Padana, rimarcando che una seria transizione ecologica e ambientale deve tenere conto delle caratteristiche dei diversi territori e non penalizzare le aziende lombarde. Tra l’altro, con questi divieti, la Val Padana sarebbe l’unica area al mondo in cui è vietato girare con le auto Diesel Euro 5.

I dati sulla qualità dell'aria in Lombardia

L’inutile divieto - per il Carroccio - va contro i più recenti dati che dicono che in Lombardia la qualità dell’aria è in costante miglioramento. Inoltre, il divieto a questi motori comprende mezzi prodotti fino al 2015, quindi vetture di pochi anni che dovranno essere sostituite a danno dei cittadini, un duro colpo che solo in Lombardia toccherebbe centinaia di migliaia di proprietari.

I leghisti lombardi sanno di poter contare a Roma sul ministro Matteo Salvini, che sta lavorando per intervenire con un emendamento al Dl Infrastrutture. Per migliorare l’ambiente nelle regioni padane servono politiche serie e investimenti strutturali da parte dello Stato e dell’Ue e non divieti che mettono solo in difficoltà cittadini e imprese.

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