Lega nella bufera: chiesta espulsione per Meroni e sezione commissariata
Scelta drastica nei confronti dell'ex sindaco che "rispolvera" il simbolo della sua lista civica
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Non si placano le acque nella Lega di Lissone. Dopo le polemiche delle settimane scorse, arrivano le prime decisioni dei vertici del partito.
Lega: Lissone commissariata
Dopo l’uscita shock sulla senatrice a vita e reduce dell’Olocausto Liliana Segre, per l’ex sindaco leghista di Lissone Fabio Meroni è arrivata la resa dei conti.
I vertici del partito, infatti, hanno preso una decisione drastica: la richiesta di espulsione. La sezione è stata anche commissariata e sono stati azzerati gli organi. Come commissario è stato nominato Marco Citterio, sindaco di Giussano.
Inizio d'anno amaro
L’anno si è concluso infatti con il commissariamento ufficiale della sezione lissonese del partito che, in città, è stato fondato proprio dallo stesso Meroni.
E’ stata una scelta obbligata. Il commissariamento è arrivato perchè proprio sulla testa di Meroni (che era segretario cittadino, Ndr) pende un procedimento disciplinare - ha spiegato il commissario provinciale Andrea Villa - La sua richiesta di espulsione è stata avanza direttamente dalla segreteria regionale, per questo è stato deciso un avvicendamento.
E’ stato lo stesso Villa, fresco di nomina a vicesindaco nella vicina Desio, a firmare l’informativa con la quale ha nominato Marco Citterio (primo cittadino a Giussano) come commissario degli ex padani lissonesi.
Espulsione richiesta dai vertici Lega
A chiedere l’espulsione del lissonese, su proposta del responsabile lombardo Fabrizio Cecchetti, è stato all’unanimità il Direttivo regionale composto anche dal governatore Attilio Fontana, da Gianmarco Centinaio, da Stefano Borghesi, da Daniele Belotti e da Paolo Grimoldi.
Ora la palla passa al comitato disciplina e garanzia, presieduto da Matteo Salvini.
No comment di Meroni
Nessun commento, per ora, da parte di Fabio Meroni circa la notizia della sua espulsione. L’ormai ex segretario della Lega si è limitato a pubblicare un’immagine del pratone di Pontida con le bandiere storiche con il Sole delle Alpi e i «vecchi» vessilli regionali dei padani.
Che sia il preludio per una possibile corsa in solitaria dei padani della prima ora (slegati dall’ormai Lega nazionale e nazionalista) in vista delle elezioni amministrative della prossima primavera?
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