A Lentate sale comunali gratis solo con il patrocinio, è polemica
Il capogruppo di "Cittadini per Lentate" Beretta: "Tutto affidato alla discrezionalità della Giunta"
A Lentate sale comunali gratis solo con il patrocinio del Comune. Polemica attorno alla modifica introdotta nel regolamento per l’utilizzo dei locali del Comune, finalizzata alla razionalizzazione dell’uso degli spazi e al contenimento dei costi.
Sale comunali soggette a tariffa, polemica in Consiglio
L’utilizzo delle sale sarà quindi soggetto al pagamento di una tariffa, a meno che la manifestazione goda del patrocinio del Comune: "In quel caso si potrà valutare se permetterne l’utilizzo a titolo gratuito", conferma il vicesindaco Matteo Turconi. Una novità che ha sollevato delle polemiche in Consiglio comunale da parte delle minoranze.
Il capogruppo di "Cittadini per Lentate": "Tutto affidato alla discrezionalità della Giunta"
Contrario il capogruppo di "Cittadini per Lentate" Giuseppe Beretta: "Perché limitare la possibilità di utilizzare gli spazi di incontro e confronto? In questo modo tutto è affidato alla discrezionalità della Giunta, saranno svantaggiati i soggetti che vogliono contribuire alla crescita culturale della comunità". Dello stesso avviso il capogruppo Pd Marco Cappelletti: "Questa è una regressione, nel regolamento precedente era chiaro chi veniva esonerato, associazioni, scuole, enti pubblici... E’ un atteggiamento discrezionale e speriamo non discriminatorio. In questo modo si stende un velo politico sull’uso degli spazi comunali, sarà difficile fare cittadinanza attiva, bisogna essere simpatici a chi amministra".
Il capogruppo della Lega: "Chi usa i locali per trarre profitto dovrà pagarli"
"Non è una regressione ma un rafforzamento, nella direzione di un utilizzo migliore delle sale comunali", il commento del capogruppo di "Forza Italia" Alessandro Palladini, al quale ha fatto eco il capogruppo del "Carroccio" Andrea Pegoraro: "Le minoranze stanno dando per scontato che non daremo il patrocinio alle associazioni, ma non vedo perché bisognerebbe negarlo ai sodalizi che fanno volontariato. La modifica introduce una discriminante: chi usa gli spazi per trarne profitto deve pagarli, mentre per chi li richiede per scopi umanitari o scientifici si può valutare la gratuità".