Il dibattito

L’eurodeputato Panza: “Giù le mani dalle case degli italiani!”

Secondo l’esponente della Lega, la revisione della direttiva europea sull’efficientamento energetico degli edifici rappresenta un ulteriore svantaggio per il nostro Paese: ecco perché

L’eurodeputato Panza: “Giù le mani dalle case degli italiani!”
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“Le politiche europee per l'efficientamento energetico degli edifici rappresentano un ulteriore svantaggio per l'Italia”. E’ categorico Alessandro Panza, europarlamentare del Gruppo Lega – Identità e Democrazia, intervistato in merito alla direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia che sta suscitando diverse reazioni politiche nel nostro Paese.

La direttiva europea sulle case green

La bozza di revisione della direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia sarà all’esame della Commissione energia del Parlamento europeo il 9 febbraio. Gli eurodeputati avrebbero dovuto esprimersi il 24 gennaio, ma la data è slittata per consentire l’esame degli oltre 1.500 emendamenti presentati alla proposta della Commissione europea. Il testo sul tavolo è quello scaturito dall’accordo di massima raggiunto nell’ottobre 2022 dal Consiglio europeo sulla base della prima versione della direttiva, presentata a dicembre 2021.

Ma cosa chiede l’Europa con queste variazioni? Che gli edifici nuovi in tutta l’Unione europea dovranno essere a emissioni zero entro il 2030 e gli edifici esistenti dovranno diventare a emissioni zero entro il 2050 con step intermedi per gli immobili residenziali: raggiungere la classe energetica E entro il 1° gennaio 2030 e la classe D entro il 1° gennaio 2033.

Alessandro Panza

Panza: “Giù le mani dalle case degli italiani!”

Onorevole Panza, il suo giudizio sulla revisione della direttiva europea è quindi negativo?

“Le politiche europee per l'efficientamento energetico degli edifici, che vorrebbero l'obbligo di raggiungere determinate classi energetiche per gli edifici residenziali e pubblici entro specifiche date, rappresentano un ulteriore svantaggio per l'Italia, come già accaduto in altri ambiti, vedi per la produzione alimentare con il Nutriscore o quella automobilistica con l’auto elettrica”.

Perché questa politica andrebbe contro il nostro Paese?

“Questa normativa è stata elaborata senza considerare gli impatti sull'industria edilizia italiana e sui proprietari di immobili e le tempistiche previste sono troppo ravvicinate, inoltre la proposta non tiene conto delle particolarità del patrimonio immobiliare italiano e delle conseguenze negative per quel mercato e per i proprietari, o che in Italia la casa venga considerata un bene rifugio”.

Cosa intendete fare per evitare le conseguenze negative per gli italiani?

"Ci opporremo in tutti i modi possibili e chiederemo di procrastinare la votazione affinché venga svolta una più profonda analisi della proposta che è troppo complessa e delicata per essere fatta senza tutte le doverose valutazioni. Non è stato fatto un esame sul versante produttivo e industriale, non c'è stata audizione di nessun soggetto del comparto edilizio e la direttiva è stata costruita senza sentire il mondo delle costruzioni e dei proprietari immobiliari. Tutto questo è inaccettabile, ci auguriamo che tutti i partiti trasversalmente si oppongano e partecipino alla nostra battaglia contro l’ennesima eurofollia!”.

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