Ritocco

Lievitano le spese, Carate Brianza aumenta l'addizionale Irpef

L’aliquota da 0.6% a 0.8% con soglia di esenzione che passa da 10 mila a 12 mila euro: i maggiori prelievi porteranno nelle casse comunali circa 685 mila euro di gettito in più.

Lievitano le spese, Carate Brianza aumenta l'addizionale Irpef
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Di fronte all’impennata folle della spesa corrente, il Comune di Carate Brianza ha scelto di aumentare il prelievo fiscale sugli stipendi e sulle pensioni dei caratesi per scongiurare il taglio di servizi.

Aliquota a Carate dallo 0.6 allo 0.8%

L’aliquota dell’addizionale comunale all’Irpef passa da 0,6 a 0,8 per cento: lo ha stabilito la maggioranza del sindaco Luca Veggian, con la manovra che, dopo il passaggio in commissione Bilancio di mercoledì scorso, finirà al vaglio del Consiglio comunale convocato per giovedì 20 luglio.

Un aumento, che arriva dopo ben 15 anni (l’aliquota era ferma allo 0,6 dal 2018, ndr) e che è stato definito nei giorni scorsi con l’aggiornamento del relativo regolamento con il quale l’Amministrazione comunale punta ad introitare maggiori denari con cui far fronte alle spese di bilancio: i maggiori prelievi porteranno nelle casse municipali circa 685 mila euro di gettito in più, secondo quanto stimato dal portale del Ministero dell’Economia e delle Finanze sul Federalismo Fiscale.

Innalzata la soglia di esenzione

Contestualmente al ritocco all’insù dello 0,2% sull’addizionale, che va ad allinearsi di fatto all’aliquota applicata da anni da gran parte dei Comuni della Provincia di Monza e Brianza, è stata però alzata l’asticella della «No tax Area», che passa da 10 mila a 12 mila euro. In altre parole, nella rimodulazione, per «tutelare in modo specifico le fasce più deboli della popolazione», viene innalzata la soglia di esenzione: a partire dall’annualità 2023, l’addizionale non sarà dovuta se il reddito imponibile determinato ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche non supera l’importo di 12 mila euro. Si stima che, sul totale dei dichiaranti a Carate, il passaggio dell’esenzione da 10 mila a 12 mila euro determinerà un incremento degli esenti di 424 cittadini (da 3.495 a 3.919) con un’incidenza maggiore su pensionati e lavoratori dipendenti.

«E’ una manovra sofferta, non irreversibile, ma che era necessaria di fronte all’aumento importante di spese registrate lo scorso anno», ha spiegato al Giornale l’assessore alle Finanze, Fabio Cesana che mercoledì ha illustrato i commissione i passaggi del provvedimento.

I dettagli della spesa che cresce

«Il ritocco dell’addizionale comunale sull’Irpef ci permette di incamerare, stando alle stime del Mef, una somma che si aggira sui 685 mila euro in più di gettito e che ci consente di evitare tagli nei servizi», precisa il sindaco che è entrato poi nel dettaglio delle voci, «di fatto incomprimibili», che hanno determinato la crescita della spesa corrente. Su tutte i 270 mila euro in più per il settore Servizi sociali, conseguenza dei decreti del Tribunale minorile per far fronte a improvvise emergenze che necessitano il collocamento in comunità, ma anche dell’impennata delle richieste di assistenza per anziani non autosufficienti. A lievitare è stata poi la spesa per il personale (+ 260 mila euro), la gran parte frutto del rinnovo del contratto dei dipendenti pubblici per le annualità 2019-2021 applicato a fine 2022 e con effetto da quest’anno.

Da ultimo, l’«impennata» folle dei costi per l’energia elettrica e il riscaldamento coperti, lo scorso anno, dai contributi ministeriali e dall’autorizzazione ad attingere al fondo Covid che avevano permesso al Comune di recuperare complessivamente oltre 646 mila euro.

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