Maggioranza all'attacco: "Chiedete scusa oppure quereliamo"
Il gruppo Cambia Mezzago ha chiesto a quello di opposizione Mezzago Democratica di dissociarsi e chiedere scusa per alcune frasi, ritenute dalla maggioranza "gravi e diffamatorie", pronunciate nel corso di un'assemblea pubblica della minoranza da alcuni cittadini

Il confronto politico a Mezzago potrebbe presto passare da un botta e risposta a colpi di interrogazioni e mozioni ad una vera e propria guerra a colpi di carte bollate.
Maggioranza all'attacco: "Chiedete scusa oppure quereliamo"
Il gruppo di maggioranza Cambia Mezzago ha infatti protocollato ed inviato oggi, sabato 14 giugno, al gruppo di opposizione Mezzago Democratica e per conoscenza al Prefetto, al sindaco Massimiliano Rivabeni e al segretario comunale, una dura comunicazione in cui chiede delle pubbliche scuse e dissociazioni, da alcune frasi pronunciate nel corso dell’ultima assemblea pubblica del gruppo di centrosinistra sulla questione dei lavori di ampliamento della biblioteca, ritenute dalla maggioranza «gravi e diffamatorie», pena la possibilità di adire alle vie legali.
«In riferimento all'incontro pubblico tenutosi in data giovedì 29 maggio presso la Sala Civica del Comune di Mezzago, organizzato dal gruppo Mezzago Democratica, si ritiene doveroso evidenziare quanto segue - si legge nella lettera firmata dal capogruppo di Cambia Mezzago, Gianluca Biffi - Nel corso della serata, durante vari interventi da parte di persone chiaramente identificabili - come risulta anche dalle registrazioni video disponibili online - sono stati rivolti nei confronti dei componenti dell'attuale Amministrazione comunale, eletti nella lista civica apartitica Cambia Mezzago, aggettivi fortemente offensivi e lesivi dell'onore e della reputazione, quali "farabutti", "millantatori" e "falsi"».
La maggioranza ha poi approfondito nel dettaglio la questione giuridica:
«Tali espressioni, per la loro gravità e modalità di diffusione, configurano ipotesi rilevanti ai sensi: dell'Art. 595 c.p. (diffamazione aggravata, comma 3, per mezzo della pubblicità); dell'Art. 2043 c.c. (Responsabilità per fatto illecito); dell'Art. 28 della Costituzione (responsabilità di chi esercita funzioni pubbliche o assimilabili)».
Le richieste di Cambia Mezzago
In ultimo il capogruppo Biffi ha chiesto ufficialmente le scuse da parte del gruppo di opposizione, spiegando che se non dovessero arrivare entro 15 giorni, il gruppo di maggioranza si riserverà la possibilità di adire, come detto, a vie legali:
«Con ulteriore rammarico, si segnala che nessuno dei tre moderatori presenti, è intervenuto per interrompere, condannare o dissociarsi da tali affermazioni. Questo silenzio rischia di configurarsi come una forma di responsabilità omissiva, soprattutto in quanto i moderatori agivano per conto del gruppo organizzatore. Si chiede quindi formalmente: una netta e pubblica dissociazione da parte di Mezzago Democratica e dei moderatori della serata e le scuse ufficiali rivolte ai componenti dell'Amministrazione coinvolti. Nel caso in cui tali richieste non trovassero riscontro entro 15 giorni dalla presente, la lista civica Cambia Mezzago si riserva ogni iniziativa a tutela della propria immagine e dei propri rappresentanti, anche in sede giudiziaria, valutando eventuali responsabilità personali e/o solidali dei moderatori intervenuti».