Metropolitana Monza non a rischio, parola di governatore
Lunga chiacchierata a tutto campo con Netweek, non manca il lato personale del presidente.
Il prolungamento della metropolitana fino a Monza non è a rischio. Lo dice con forza Attilio Fontana, 67 anni, avvocato, ex sindaco di Induno Olona dal 1983 al 1988, ex consigliere regionale dal 2000 al 2006, ex sindaco di Varese dal 2006 al 2016 e attuale presidente di Regione Lombardia dal 26 marzo 2018. Lo fa in una lunga chiacchierata a tutto campo con Netweek.
Metropolitana Monza non a rischio
«E' una notizia che mi giunge nuova - ci ha risposto il governatore lombardo - Se lo è, non per colpa nostra. Abbiamo stanziato 270 milioni di euro e lo Stato ha detto che i soldi ci sono. Non verremo meno all'impegno che ci siamo assunti».
Netweek intervista il governatore
Uno dei temi strategici che avete messo all'ordine del giorno è quello dell’Autonomia. Quando si è insediato il Governo gialloverde tutti pensavano che sarebbe stata questione di poco tempo. E invece?
«Tutti quelli che non conoscono gli italiani. Chi li conosce sa che siamo il Paese più conservatore del mondo e che tutte le volte che si vuole cambiare qualcosa c'è sempre una categoria di persone - a mio avviso i più modesti, i più mediocri - che cerca di difendere le rendite di posizione, senza avere il coraggio di affrontare il futuro con delle modifiche che magari vanno a incidere sui piccoli orticelli di potere».
Alcuni sostengono che il concetto dell'Autonomia sia un modo per penalizzare le Regioni del Sud, tanto che lei ha predisposto un vademecum per combattere le fake news.
«Appunto, sono fake news! Chapeau a chi è stato capace di raccontare questa verità fittizia rendendola quasi credibile. Ma restano false. La riforma non va a incidere minimamente sul resto del Paese. Chiediamo che ci vengano trasferite dallo Stato le medesime risorse che oggi vengono spese per assicurare servizi e prestazioni che domani gestiremo direttamente in Regione. Dove sta la scommessa? Nel fatto che noi siamo più efficienti dello Stato e spenderemo di meno offrendo più servizi. In Lombardia il costo dei servizi che lo Stato assicura a ogni cittadino è di 1300 euro più basso rispetto alla media del Paese. E i servizi sono più efficienti. Se noi avessimo 1300 euro per 10 milioni di abitanti, faremmo tre finanziarie senza togliere niente a nessuno».
Veniamo alla criticità dei trasporti. L'anno scorso ci sono stati molti problemi, ritardi, guasti, poi il nuovo Ad Marco Piuri ha messo un po' di ordine sul fronte della puntualità. Contento di questi primi risultati?
«Ho sempre detto che si tratta di interventi determinati dall'emergenza. Non sono la soluzione definitiva, i risultati che noi vogliamo realizzare. Quelli deriveranno invece dall'assunzione di personale, che è già avvenuta, dall'acquisto di nuovi treni, che inizieranno a essere forniti più o meno tra un anno, e dal rifacimento delle reti, che Rfi si è impegnata a realizzare nello spazio dei prossimi 7 anni, con un investimento di 14,6 miliardi. Quando ci saranno tutte queste condizioni realizzate si potrà dire di avere un servizio regionale al livello delle migliori regioni europee e mondiali. Ci vuole solo un po' di tempo».
Sul fronte delle infrastrutture, c'è qualche novità rispetto al completamento della Pedemontana?
«Sta andando avanti positivamente. La prima cosa da fare sarà risolvere il contenzioso con Strabag, per cui pare sia stata trovata la strada giusta, poi faremo partire il nuovo bando di gara per i lotti che mancano».
E dell’autostrada Cremona-Mantova?
«Siamo in attesa del piano di sostenibilità che dovrebbe essere completato entro luglio. Abbiamo preso l'impegno di fare una verifica sulla fattibilità finanziaria. Metteremo più di 400 milioni, mentre una parte deve essere messa dal privato, che bisognerà capire se avrà interesse a investire 600 milioni in cambio della concessione per trent'anni. Se il piano regge, partiamo».
Lei a inizio febbraio ha dato vita a Lombardia Ideale, un’evoluzione della lista civica Fontana. Con quale obiettivo?
«Di essere un contenitore che vuole raccogliere i tanti amministratoti locali che si trovano senza punti di riferimento. Sono stato avvicinato da tanti ex sindaci di liste civiche di centrosinistra e centrodestra che non si riconoscono più in Pd, Forza Italia e non se la sentono di entrare in Lega. Bisogna dare loro la possibilità di continuare a mettere in campo la loro capacità e la loro esperienza per la vita amministrativa».
Lombardia Ideale si presenterà in qualche Comune alle amministrative?
«Sì. Bergamo sicuramente, Pavia e Cremona molto probabilmente e poi in tanti Comuni più piccoli».
Matteo Salvini a Roma governa con il M5S, lei a Milano con il “vecchio” centrodestra. E' un problema questo?
«Direi di no, perchè ci sono dei rapporti molto chiari in Regione. Né i 5 Stelle fanno sconti a noi né noi a loro. Crediamo nella nostra maggioranza. Abbiamo un progetto condiviso e continuiamo ad amministrare in modo assolutamente coeso».
Coalizione che funziona bene in tante altre regioni e in tanti enti locali, ma non al Governo. Dopo le elezioni del 26 maggio potrebbe succedere qualcosa?
«Non credo più nelle formule fine a se stesse. Ormai bisogna fare distinzioni sulla base della capacità di operare, della concretezza, della fattività, sempre all'interno di certe idee di massima. Non vedo più tanta differenza tra centrosinistra e centrodestra. Bisogna comunque avere una visione del mondo futuro comune per andare avanti».
Lei cosa pensa sulla chiusura dei centri commerciali la domenica?
«E' il secondo giorno della settimana con maggiore presenza. E' molto difficile andare contro questa abitudine acquisita».
Milano-Cortina sta andando avanti. Secondo lei ci sono buone possibilità che si arrivi alla candidatura per le Olimpiadi invernali 2026, visto anche il contributo del Governo?
«Incrociando le dita, mi auguro di sì. Il progetto è bello, coinvolgiamo tanti territori: Cortina, il fascino di Milano, la Valtellina. E' low cost, per cui va nella direzione del Cio. L'appoggio del Governo è fondamentale al di là del discorso squisitamente economico. E' la dimostrazione che tutto il Paese sta con noi».
Ci sarà qualche manifestazione sportiva in Valtellina?
«Sì. In tutti i programmi del nostro dossier sono previste gare di sci maschile e snowboard e altro».
Il lato personale del presidente
Ed ecco infine un presidente Fontana più personale, meno noto. La squadra di Governo, la fede calcistica, il derby cinema-Netflix, ma anche viaggi, tempo libero e progetti futuri: il Governatore di Regione Lombardia Attilio Fontana si racconta ai nostri lettori.
A un anno di distanza dal vostro insediamento c'è qualche assessore che l'ha stupita?
«Devo dire che di alcuni assessori non conoscevo a fondo le qualità, competenze e l’attitudine al lavoro. Oggi posso dire che mi hanno stupito in positivo. Comunque, più che dei singoli, parlerei della squadra: è coesa, senza contrasti né tensioni».
Che squadra tifa?
«Milan».
Preferisce andare al cinema oppure vedere serie e film su Netflix?
«Andare al cinema, perché Netflix fa perdere qualcosa. Al cinema si sta tra la gente, si gode della musica, di una visione più completa del film».
Un viaggio nel cassetto?
«Il mondo mi affascina, quindi ogni anno faccio bei viaggi. Di solito è mia moglie a dettare la linea. Voglio ritornare negli Stati Uniti, in California».
Cosa fa nel poco tempo libero che le rimane?
«Gioco a tennis e golf».
Come ha preso la sua famiglia questo impegno?
«No comment. I miei figli sono ormai grandi...»