E' bagarre

No allo striscione per celebrare il 25 Aprile: scoppia la polemica

L'Anpi aveva chiesto al Comune di posare un drappo - senza loghi di partito o di associazioni - per celebrare la Liberazione dal fascismo

No allo striscione per celebrare il 25 Aprile: scoppia la polemica
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No all'esposizione di uno striscione che ricorda l'80esimo anniversario della Liberazione dal fascismo. A Lissone scoppia la polemica.

No allo striscione, è polemica

A scatenare la polemica è stata la risposta negativa del sindaco Laura Borella alla richiesta dell'Anpi Monza-Brianza che ha chiesto a tutte le Amministrazioni comunali di esporre uno striscione per celebrare l'80esimo anniversario della Liberazione.

Ancora una volta la polemica corre veloce in occasione del 25 Aprile. Nei giorni scorsi, infatti, l'Anpi provinciale aveva inoltrato la richiesta anche al Comune di Lissone, richiesta che era stata rispedita al mittente direttamente dal primo cittadino leghista.

Un drappo verticale, senza simboli di partito o di associazioni (nemmeno quello dell'Anpi), che commemora la liberazione del Paese dalla dittatura fascista e dall'occupazione nazista del secolo scorso.

Il drappo proposto dall'Anpi MB
Il drappo proposto dall'Anpi MB

La replica di Anpi Lissone

Dura la presa di posizione della sezione lissonese dell'Anpi alla quale non è piaciuta l'indisponibilità del sindaco Borella a ricordare la Festa della Liberazione con un telone appeso su un edificio comunale.

In risposta alla richiesta della sezione Anpi di Lissone di esporre su un edificio pubblico uno striscione commemorativo dell’80esimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo (25 aprile 1945-2025), ci viene opposto dalla segreteria del sindaco un burocratico rifiuto, motivato dal nuovo "orientamento" della nostra Amministrazione, di respingere le "molteplici proposte" provenienti da associazioni lissonesi. A parole l’Amministrazione riconosce l’importanza storica indiscussa delle nostre motivazioni e del valore istituzionale e fondante di questa giornata, ma nei fatti la declassa a una qualsiasi manifestazione rionale ludico-sportiva. Ci chiediamo se si rendono conto di questa contraddizione. Si ha forse timore di esporsi troppo in celebrazioni mal sopportate da certi centri politici anche internazionali? Ormai tutti i giorni siamo inondati da nuove "verità" che contrastano con il pensiero e la memoria del nostro vissuto cittadino: non ci rassegniamo a che la Resistenza venga considerata come una fake-news indegna di essere debitamente celebrata e tramandata. Uno striscione può forse infastidire qualcuno? Richiamiamo i nostri rappresentanti al dovere ineludibile di mantenere vivo e vitale il significato di quegli avvenimenti lontani ma sempre "attuali", che anche qui a Lissone sono costati il sangue e la vita di nostri numerosi cittadini, senza i quali la nostra civiltà sarebbe stata ridotta a barbarie.

Questa la nota con la quale la sezione presieduta da Pierangelo Stucchi. Una richiesta nata dall'esigenza di ricordare i fatti che nel secondo Dopoguerra liberarono l'Italia dalla dittatura che per vent'anni oppresse libertà e diritti.

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Commenti
Beppe

L'Anpi ha rotto con questo fascismo inesistente.

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