Il caso Unione

"Non viaggeremo più con il freno a mano tirato"

Il sindaco di Mezzago Massimiliano Rivabeni spiega la decisione di abbandonare l'ente.

"Non viaggeremo più con il freno a mano tirato"
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"Non viaggeremo più con il freno a mano tirato": il sindaco di Mezzago Massimiliano Rivabeni spiega la decisione di abbandonare l'Unione dei Comuni sottoscritta con Bellusco.

"Dalla Lega nessuna pressione"

La decisione di recedere dall'Unione, che verrà votata nel Consiglio comunale di Mezzago in programma martedì 28 giugno 2022, non ha nessun fondamento politico. A sottolinearlo è il sindaco Massimiliano Rivabeni, che ha precisato come dalla Lega non ci siano state pressioni per "separarsi" da Bellusco. In molti, infatti, hanno ipotizzato che alla base delle incompresioni tra i due Comuni ci fossero i diversi orientamenti politici, maturati dopo le Amministrative del 2019.

"Dal canto mio ci tengo a chiarire una cosa: non ho mai ricevuto pressioni dalla Lega per muovermi in questa direzione - spiega il sindaco di Mezzago Massimiliano Rivabeni - E’ una scelta che abbiamo preso in totale autonomia".

Un’autonomia che il primo cittadino vuole restituire a Mezzago.

"Non eravamo contro a prescindere all’Unione. Il nostro programma elettorale non prevedeva l’uscita dall’ente. Tuttavia in questi anni mi sono accorto che l’Unione non ci faceva lavorare nel modo corretto. Mezzago deve tornare a essere un gioiello della Brianza, non può viaggiare con il freno a mano tirato".

Incompatibilità con Bellusco

A tirare il freno, secondo Rivabeni, sarebbe proprio l’atteggiamento di Bellusco, che non avrebbe permesso a Mezzago di lavorare come l'Amministrazione avrebbe voluto. Il primo cittadino mezzaghese non ha risparmiato anche una stilettata al collega di Bellusco Mauro Colombo. Tra i due, come scritto più volte in passato, i rapporti non sono mai stati semplici.

"Con i fatti non hanno mai dimostrato quanto detto a parole. Hanno parlato di collaborazione, poi ad esempio hanno creato un punto tamponi in segreto, senza nemmeno avvisarci. A questo si aggiungono metodologie di lavoro differenti. Io non sono mai andato a interferire nel lavoro degli uffici, mentre dall’altra parte c’era una presenza assillante in Municipio. Ho provato a far funzionare le cose, ma ho capito che non è possibile procedere in questa maniera. Sappiamo che è una decisione forte, ma ci prendiamo questa responsabilità per il bene del paese che siamo chiamati ad amministrare".

Il servizio completo sul Giornale di Vimercate in edicola da martedì.

 

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