Un episodio da condannare

Omofobia: i sindaci vanno a ripulire le svastiche sulla bandiera arcobaleno

I primi cittadini di Lissone, Desio e Seregno cancelleranno i messaggi neonazisti inneggianti un gerarca nazista contro il Brianza Pride

Omofobia: i sindaci vanno a ripulire le svastiche sulla bandiera arcobaleno
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Un brutto gesto di omofobia, quello che si è verificato a Lissone questa notte, che non è certo passato inosservato. I sindaci dei tre Comuni confinanti, infatti, andranno a ripulire le scritte neonaziste apparse sulla bandiera rainbow disegnata su un new jersey lungo la Statale Valassina.

Omofobia, il gesto dei sindaci

Nella serata di oggi, sabato 26 giugno, i sindaci di Lissone, Desio e Seregno si recheranno in prossimità del new jersey in cemento dello svincolo Lissone-Aliprandi della Strada Statale 36 dove, nelle scorse ore, è apparsa una scritta neonazista proprio sopra la bandiera rainbow.

Non appena appresa la notizia, i sindaci Concetta Monguzzi, Roberto Corti e Alberto Rossi si sono coordinati per provvedere – loro stessi – a ripristinare i colori dell’arcobaleno, simbolo di uguaglianza e integrazione. I primi cittadini delle città – accomunati dalla vicinanza geografica e dall’utilizzo della rampa di accesso della Valassina – saranno sul posto con pennello, acqua e vernice.

I colori dell'arcobaleno, da sempre segno delle lotte per i diritti Lgbt, verranno ripristinati mantenendo la forma originale della bandiera e cancellando i riferimenti di apologia nazista che nella notte sono comparsi lungo uno degli assi viabilistici più utilizzati della Brianza.

Non appena abbiamo saputo quanto accaduto, abbiamo deciso di non perdere tempo e di intervenire noi stessi, a nostre spese, per colorare nuovamente la bandiera arcobaleno. L’ignoranza dei colpevoli verrà idealmente spazzata via con un colpo di vernice, ripristinando l’importanza della tutela dei più elementari diritti umani. Anzi, fatti come questo ci convincono dell’importanza di proseguire nella strada dell’inclusione e purtroppo ci fanno comprendere come ancor oggi vi sia qualcuno disposto a giudicare gli altri per il proprio orientamento sessuale o politico. L’arcobaleno tornerà a splendere e questo sarà possibile grazie alla scelta forte condivisa dai miei colleghi di Desio e Seregno che, proprio come me, vogliono ribadire l’importanza della difesa di ogni libertà personale.

Questo il commento del sindaco Monguzzi, cui ha fatto eco il collega Rossi di Seregno: "Questo richiamo becero alle suggestioni emotive del nazifascismo è certamente preoccupante. Respingiamo risolutamente, da qualunque parte provenga, ogni modalità di contestazione incentrata su suggestioni macabre e violente, oltre che attuata con modalità vigliacche come le scritte sui muri".

"Bisogna difendere i diritti"

Sulla stessa linea anche il sindaco di Desio, Roberto Corti, sul cui territorio si affaccia parte dello svincolo della Statale Nuova Valassina.

Sogniamo il momento in cui non ci sarà bisogno di dover parlare della necessità di difendere i diritti di tutti perché sarà diventato patrimonio comune di ogni essere umano. Quando esce l’arcobaleno, tutti alziamo gli occhi al cielo e restiamo estasiati nel notare come colori diversi e di per sè cromaticamente piuttosto inconciliabili in realtà tutti assieme siano di una bellezza senza pari. Quando riportiamo gli occhi sulla terra non siamo ancora tutti capaci di cogliere la bellezza e la ricchezza della diversità ma, sono certo, questa battaglia la vinceremo noi che restiamo estasiati da questa bellezza sia guardando il cielo che la terra.

Questo il commento del primo cittadino desiano che, insieme ai due colleghi, parteciperà al sit-in per ripristinare i colori dell'arcobaleno nella lotta all'omofobia.

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