L'appello al Governo

Pnrr, la battaglia del sindaco di Desio per i Comuni esclusi dai fondi

Il primo cittadino si unisce all'appello di tante Amministrazioni che rivendicano una maggiore equità nella distribuzione delle risorse.

Pnrr, la battaglia del sindaco di Desio per i Comuni esclusi dai fondi
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Anche il sindaco di Desio, Simone Gargiulo, condivide la battaglia di Anci e di molti colleghi sui Comuni esclusi dai fondi. Lo ha voluto spiegare ai cittadini in una nota ufficiale.

Pnrr, la battaglia del sindaco di Desio per i Comuni esclusi

"Il Pnrr è stato da subito considerato importante all’interno della nostra Amministrazione, lo consideriamo una risorsa fondamentale per la ripresa dei nostri territori, duramente colpiti dalla pandemia. Per questo motivo abbiamo creato una delega ad hoc assegnata all’assessore Luca Ghezzi, abbiamo avviato da subito una proficua collaborazione con gli uffici, sempre attenti nell'individuazione dei bandi e nella predisposizione dei progetti".

"Il Governo deve rivedere i criteri"

Ma non è bastato. Da qui la condivisione della battaglia portata avanti da Anci e da molti miei colleghi sindaci sui Comuni esclusi dai fondi Pnrr per la rigenerazione urbana. "Il Governo deve rivedere i criteri e permettere a tutti i Comuni di essere inclusi" l'appello di Gargiulo. Sono 541 i progetti esclusi ma comunque entrati in graduatoria (il 93% di questi sono città del Nord). Il criterio da superare è soprattutto quello di “vulnerabilità” che di fatto ha penalizzato le Amministrazioni virtuose. "Il Pnrr è una sfida per noi amministratori, siamo chiamati a cogliere le opportunità per i nostri territori, ma dobbiamo avere le condizioni per poter reperire più risorse possibili, per investire in nuovi progetti e poter migliorare la qualità della vita dei nostri cittadini".

"I Comuni del Nord sono estremamente penalizzati"

Interviene anche Luca Ghezzi, assessore alla Next Generation: "I Comuni del Nord sono estremamente penalizzati dai criteri di aggiudicazione scelti, che vanno a penalizzare le aree generalmente più sviluppate del Paese, ma che quelle risorse sono orientativamente più portate a far fruttare". Anche l'assessore indica come problema principale l'indice di vulnerabilità che "penalizza i Comuni del Centro-Nord che, storicamente, hanno maggior stabilità economico-finanziaria e un tessuto socio-economico più sviluppato". "Come se non bastasse, il governo ha deciso di destinare il 40% delle risorse, d’ufficio, al Mezzogiorno - aggiunge - E' comprensibile che l'Esecutivo voglia porre attenzione sulle necessità del Sud, anche in relazione al principio di sussidiarietà, però in questo modo si limita enormemente e ingiustificatamente l'accesso alle risorse da parte dei Comuni del Nord, impedendoci di fatto di ottenere fondi essenziali per la realizzazione di importanti progetti".

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