Verso il 25 settembre

Politiche, l'avvocato Marco Pipino candidato per Italexit con Paragone

L'ex sindaco di Carate Brianza in corsa per un posto a Roma nel collegio uninominale di Seregno. Nel fine settimana i banchetti per la raccolta delle firme necessarie alla presentazione delle liste elettorali.

Politiche, l'avvocato Marco Pipino candidato per Italexit con Paragone
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L'avvocato di Carate Brianza, Marco Pipino è candidato per Italexit per l'Italia con Paragone al collegio uninominale di Seregno per le elezioni politiche del 25 settembre.

L'annuncio ufficiale è arrivato sul sito Facebook del gruppo Italexit con Paragone Monza e Brianza. Il movimento del senatore ed ex direttore de La Padania è impegnato in questi giorni nella raccolta firme necessaria per potere partecipare alle elezioni.

pipino italexit
Gianluigi Paragone e Marco Pipino

Da Carate a Roma? Pipino in corsa con Paragone

Pipino, classe 1964, già sindaco di Carate Brianza dal 2002 al 2012 e oggi consigliere comunale di minoranza in Consiglio comunale della civica che porta il suo nome, sarà presente anche in qualità di autenticatore delle firme ai banchetti in programma oggi, sabato 6 agosto e domani, domenica 7 agosto (dalle 18 alle 22) in piazza Caduti per la Liberazione (piazza del mercato) a Carate Brianza. Il banchetto per la raccolta firme di Italexit sarà presente anche lunedì mattina 8 agosto in occasione del mercato settimanale.

La corsa per la raccolta firme

La tornata elettorale del 25 settembre, anticipata rispetto alla scadenza naturale della legislatura, impone alle compagini politiche di accelerare infatti il passo. Verso fine mese (il 22 agosto) infatti dovranno essere presentate le liste elettorali, ovvero l'elenco dei candidati che concorreranno alle elezioni. Ma il poco tempo a disposizione e la necessità di reperire le firme necessarie (che vanno raccolte a a mano e autenticate) rischia di escludere i partiti minori dalla competizione. Di contro, invece, alcuni partiti sono esentati dalla raccolta delle firme.

Prima del Referendum costituzionale del 2020, partiti e coalizioni dovevano reperire un minimo di 1.500 firme per i 63 collegi plurinominali della Camera, più altre 1.500 per i 33 collegi del Senato: un totale di 94.500 firme per presentarsi nei collegi di tutta Italia. In seguito al Referendum i collegi plurinominali della Camera sono scesi a 49, con una riduzione delle firme necessarie a livello nazionale: ne servono 73.500.

Ecco chi è esonerato

L'anticipo di quattro mesi delle elezioni regala però un piccolo sconto ai partiti, che vedranno dimezzato il numero di firme necessarie per presentare le liste elettorali. Quindi ne serviranno 750, e non 1.500, per ciascun collegio uninominale. Alla fine della fiera però parliamo di numeri importanti: partiti e coalizioni dovrebbero raccogliere almeno 36.750 firme per la Camera, e 19.500 per il Senato, per poter gareggiare alle elezioni politiche del 25 settembre. Come anticipato, però, non tutti i partiti e coalizioni però avranno questa incombenza.

Grazie al Decreto Elezioni, approvato a maggio, sono infatti state introdotte alcune regole che limitano l’obbligo di raccolta firme per “i partiti o gruppi politici costituiti in gruppo parlamentare in almeno una delle due Camere al 31 dicembre 2021”. In pratica i partiti che avevano un gruppo parlamentare di riferimento, in una delle due Camere - alla data indicata –sono esentati dall'obbligo di raccolta firme. Parliamo quindi di: Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, PD, Movimento 5 Stelle, Liberi e Uguali, Italia Viva e Coraggio Italia.

Inoltre, l’esonero si rivolge anche ai partiti “che abbiano presentato candidature con proprio contrassegno alle ultime elezioni della Camera dei deputati o alle ultime elezioni dei membri del parlamento europeo spettanti all’Italia in almeno due terzi delle circoscrizioni e che abbiano ottenuto almeno un seggio assegnato in ragione proporzionale”.

Rientrano in questa casistica +Europa e Centro Democratico. Anche Azione, partito guidato da Carlo Calenda, può beneficiare dell'esenzione, grazie al patto federativo stretto proprio con +Europa.

 

 

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