Ponte di Paderno, "Non c’è traccia della pur vaga idea di un percorso alternativo al ponte. Ne’ ora, ne’ mai"
Butti: "Non intendo assolutamente polemizzare, ne’ fare allarmismi. Ma appare evidente la reticenza del governo rispetto alle responsabilità di RFI"
Ponte di Paderno, “Non c’è traccia della pur vaga idea di un percorso alternativo al ponte. Ne’ ora, ne’ mai”. Ad affermarlo è l’onorevole Alessio Butti che presentato una interrogazione al Ministro delle Infrastrutture sul presente e sul passato e sul futuro del Ponte San Michele.
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Interrogazione sul Ponte di Paderno
Nella sua interrogazione, relativa ai tempi di riapertura del ponte e alle possibili ipotesi alternative per la mobilità di migliaia di cittadini lecchesi e orobici l’onorevole Butti ha chiesto in particolare perchè, “visto che le perizie commissionate di Rfi nel 2015 avevano già evidenziato un forte di degrado della struttura,il ponte sia stato chiuso solo il giorno dopo del crollo del Ponte Morandi”. Non solo ma domandato se sia stata valutata la possibilità di “realizzare infrastrutture alternative per ripristinare il collegamenti tra la sponda lecchese e la sponda bergamasca dell’Adda”.
Il punto del vice ministro Edoardo Rixi
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E’ stato il vice ministro Edoardo Rixi a rispondere ieri, giovedì 8 febbraio 2019, ai quesiti dell’onorevole di Fratelli d’Italia facendo di fatto il punto della situazione.”Rfi riferisce di aver redatto il progetto definitivo di adeguamento strutturale e funzionale provvedendo alla verifica e validazione dello stesso – ha detto il “numero due” del ministro Danilo Toninelli. ” Il 22 novembre 2018 è stata bandita la gara a procedura ristretta. La gara , che ha riguardato l’affidamento di appalto integrato di progettazione esecutiva dei lavori, è stata aggiudicata lo scorso 8 gennaio, ma sin da ottobre 2018 erano stati avviati i lavori propedeutici a quelli principali dell’appalto. In coerenza con quanto previsto dal contratto stipulato a seguito della gara, la progettazione esecutiva deve essere predisposta entro la prima decade del mese di aprile 2019″.
La sicurezza
I viceministro è entrato quindi nel merito dei quesiti posti da Butti, partendo dalle condizioni di sicurezza del San Michele. “Quanto alla chiusura del ponte sempre Rfi evidenzia che il 14 settembre 2018 l’ultima verifica strutturale ha mostrato un quadro della situazione del ponte tale da ritenere insufficienti le condizioni di sicurezza. Di qui i relativo provvedimenti di chiusura”. Nessun cenno, nella risposta alla interrogazione è stato fatto in merito alle precedenti perizie”.
Viabilità alternativa
E sul fronte di una viabilità alternativa? “Possibili opere alternative sono state valutata con tutti gli enti coinvolti ma le ipotesi – ad esempio del ponte di barche – hanno evidenziato che le tempistiche necessarie per gli iter autorizzativi e per la realizzazione non avrebbero comunque anticipati la riapertura del traffico veicolare”.
Butti furioso
“Non intendo assolutamente polemizzare, ne’ “fare allarmismi”. Ma appare evidente la reticenza del governo rispetto alle responsabilità di RFI che, nonostante gli esiti preoccupanti dell’indagine da essa stessa commissionata (ho allegato 60 pagine all’interrogazione) ormai quattro anni fa, ha chiuso il ponte esattamente un mese dopo i fatti di Genova” i commento amareggiato di Butti. ” La sicurezza è requisito fondamentale delle infrastrutture, l’imperizia ha già seminato vittime, anche in provincia di Lecco. Annotazione politica: non c’è traccia della pur vaga idea di un percorso alternativo al ponte. Ne’ ora, ne’ mai”.