Primarie Pd: Martina il candidato più votato in Brianza L'INTERVISTA

L'ex ministro, accompagnato dal senatore Roberto Rampi, in visita alla redazione del Giornale di Monza.

Primarie Pd: Martina il candidato più votato in Brianza L'INTERVISTA
Pubblicato:

Pd: Maurizio Martina nella corsa alla segreteria nazionale è stato il più votato nella provincia di Monza e della Brianza.

Pd: Maurizio Martina il più votato

I votanti sono stati 1275; Maurizio Martina  ha incassato 480 voti (38%), Nicola Zingaretti 468 voti  (37%), Roberto Giachetti 291 voti (23%), Maria Saladino 15 (1,2%), Dario Corallo 9 (0,7%) e Francesco Boccia 1 (0,008).

L'ex ministro all'Agricoltura ed ex segretario reggente del Partito democratico è stato a Monza sabato sera per un incontro con iscritti e simpatizzanti al Circolo "Libertà". Accompagnato dal senatore vimercatese Roberto Rampi ha poi fatto un salto nella nostra redazione di via Azzone Visconti a Monza, per una breve intervista.  Abbiamo parlato di primarie, di Europee, ma anche del difficile momento che vive il Partito democratico.

L'intervista in redazione a Monza

In questi giorni è impegnatissimo nella campagna per le primarie del Partito democratico, ma un cittadino non iscritto al Pd perché dovrebbe andare a votare alle primarie?

Il senatore Roberto Rampi con l'ex ministro Maurizio Martina nel corso dell'intervista nella redazione del Giornale di Monza

Noi lavoriamo perché il 3 marzo con le primarie migliaia di persone possano contribuire a costruire un’alternativa al governo Lega-5Stelle. C’è bisogno di una giornata di grande partecipazione popolare per costruire il nostro progetto e io chiedo a tutti i cittadini che vogliono costruire l’Italia di venire e cambiare il Pd con noi.

Quali sono i punti qualificanti del suo programma per le primarie?

Serve un’alternativa molto netta rispetto alla Lega e ai 5Stelle. Dobbiamo dar vita a un partito che si lascia alle spalle nostalgie, rancori litigi; un partito che lavori con una prospettiva nuova. Un partito popolare radicato nei territori, con elettori che danno una mano sulle scelte, tenendo l’articolo 3 della Costituzione come riferimento valoriale.

Alle ultime elezioni Europee, cinque anni fa, il Pd ha ottenuto il 40 percento dei consensi, oggi viene accreditato di una percentuale che è circa la metà. Cosa non ha funzionato?

Noi dobbiamo fare un’analisi molto seria del lavoro fatto. E’ giusto essere orgogliosi per le tante cose fatte in questi anni di governo, come il rilancio dell’economia del Paese e in tema di diritti civili, ma è doveroso anche ragionare sugli errori. Dovevamo impegnarci di più sul tema dell’equità, della lotta alle diseguaglianze, soprattutto nelle situazioni di disagio. In alcuni passaggi abbiamo mancato di discutere tra noi, dividendoci invece di unirci.

Come recuperare oggi la fiducia negli elettori? C’è molta rabbia nei confronti del partito.

Dobbiamo recuperare le persone parlando direttamente con loro, offrendo un’alternativa a questa maggioranza, a partire dai rischi che sta facendo correre al Paese. Voglio discutere con le donne lavoratrici che resteranno fuori dalla propaganda di quota 100, con artigiani, commercianti e imprenditori penalizzati dalle scelte di questo governo, del Decreto Salvini che genererà insicurezza. Voglio offrire un’alternativa e voglio che il partito abbia un rapporto diretto con le persone; serio e con proposte alternative.

Cosa pensa dell’iniziativa dell’ex ministro Carlo Calenda. che propone una lista unitaria delle forze europeiste in chiave anti sovranista?

E’ una proposta interessante, utile per cambiare l’Europa e sconfiggere chi invece vuole distruggerla. Noi abbiamo contribuito a questa iniziativa e collegheremo le primarie del Pd a questo lavoro di liste aperte in vista delle elezioni Europee di fine maggio.
A che risultato puntate alle Europee?
Penso che l’obiettivo debba essere quello di recuperare consensi. Un segno più sopra il dato delle ultime elezioni Politiche penso sia importante. Sono certo che si possa fare bene. Sono convinto che il nostro dato è più alto di quello che ci accreditano i sondaggi e che potremo recuperare consenso tra quegli elettori del centrosinistra che vogliono tornare uniti per dare un segnale al governo.

Per il Partito democratico oggi Renzi è più un problema o una risorsa?

Ho sempre sempre pensato che tutti siano risorse; chiedo a tutti di contribuire per la propria parte, dare una mano al Pd in chiave unitaria e penso che anche lui possa portare la sua esperienza e sensibilità.

In questo viaggio verso la primarie sta incontrando molti cittadini, cosa le stanno dando?

Il titolo della nostra mozione è «fianco a fianco», non possiamo che scegliere di confrontarci con migliaia di persone, con tanta gente che vuole dare un contributo... Sono incontri che danno la carica e che offrono l’occasione per definire le cose da fare; si ascolta e si lavora insieme. Sono benzina nel motore della buona politica.

 

Seguici sui nostri canali
Necrologie