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Prolungamento della M2, a che punto siamo?

Il consigliere regionale Jacopo Dozio torna sul progetto della linea metropolitana verde verso la Brianza

Prolungamento della M2, a che punto siamo?
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Dopo l’audizione del 12 dicembre presso la Commissione Trasporti e Infrastrutture del Consiglio regionale sul prolungamento della M2 e la successiva presentazione dell’Odg Metrotramvie, ritorniamo a parlarne con il consigliere regionale di Forza Italia Jacopo Dozio.

Prolungamento della M2, a che punto siamo?

Consigliere Dozio, che cosa è emerso nell’audizione del 12 dicembre?

"L’occasione era una grande opportunità di confronto tra gli enti locali (Comuni e Provincie), l’istituzione Regione e la componente tecnica responsabile del progetto: la società MM S.p.A. di proprietà del comune di Milano. Purtroppo, questo incontro è stato depotenziato a causa dell’assenza di MM all’audizione, assenza irrituale e la cui giustificazione addotta, il mancato invito al Comune di Milano, è non congrua perché MM è un organo tecnico e non politico. In questa sede ci si aspettava di vedere lo stato del progetto di fattibilità, già in parte finanziato, ed individuare i passi per sanare le impasse presenti".

L’incontro ha comunque portato a qualche risultato?

"Innanzitutto, ha ribadito la volontà da parte di tutti gli enti coinvolti per il completamento dell’opera. Ha inoltre evidenziato la disponibilità dei Comuni con più problematiche, in particolare Brugherio, a ragionare su soluzioni condivise eventualmente anche con opere compensative. Infine, tutti gli enti hanno riconosciuto l’importanza strategica di tale infrastruttura, riconoscimento ribadito con il voto unanime sull’Odg Metrotranvie".

E come intende procedere nell’immediato futuro?

"Su tre direttrici: la prima, ampliamento della rete di enti che puntano sul prolungamento della M2 con il coinvolgimento anche di associazioni imprenditoriali quali Assolombarda, Confcommercio e Confartigianato; la seconda, interlocuzione con MM S.p.A., anche con l’ausilio dell’Assessorato della Regione, per recuperare un più solido rapporto di collaborazione; la terza, attraverso un lavoro di identificazione di fonti di finanziamento per il completamento del Pfte (Progetto di fattibilità tecnica ed economica, ndr)".

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