Desio

Samuel Costanza (FI) non si dichiarerà indipendente

Il consigliere all’opposizione si ribella al coordinatore provinciale Veggian, pronto a sostenere la sua posizione con tutti i livelli del partito

Samuel Costanza (FI) non si dichiarerà indipendente
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«Se Samuel Costanza vuole restare all’opposizione dovrà dichiararsi indipendente». L’aut aut del coordinatorte provinciale di Forza Italia, Luca Veggian, risale a un paio di settimane fa, conseguente al pasticcio politico esploso dopo la decisione del sindaco di Desio, Simone Gargiulo, di entrare nel partito degli Azzurri.

Samuel Costanza (FI) non si dichiarerà indipendente

Il consigliere Costanza, però, non ci pensa proprio a dichiararsi indipendente, forte delle sue 468 preferenze ottenute alle ultime Amministrative con i voti degli elettori di Forza Italia. Piuttosto, ritenendo di aver avuto sempre un comportamento corretto, è pronto a dare spiegazioni a tutti i livelli, compreso il coordinatore nazionale, Antonio Tajani.

Veggian ha detto in modo deciso che «la strada del partito è chiara. Simone Gargiulo è il sindaco di Forza Italia, che è in maggioranza. Tutte le altre prese di posizione o azioni personali non possono spendere il nome di Forza Italia». E con questa operazione l’intenzione è quella di unire il Centrodestra, che in città è spaccato, avendo avuto l’appoggio dei coordinatori provinciali di Lega e Fratelli d’Italia.

Ma rispetto alla posizione esternata da Veggian, il consigliere Costanza evidenzia:

«Ancora una volta la formalità di una posizione politica la trovo sulla pagina di un giornale». Un’ovvietà per lui pensare all’unità di intenti dei tre partiti di Centrodestra uniti al governo. «Bastasse questo non avremmo avuto a Desio Forza Italia esclusa dal governo della città, non avremmo da nessuna parte in giro per l’Italia acredini politiche che dividono politicamente l’unitarietà dei tre partiti di maggioranza in tante realtà locali - spiega il consigliere azzurro - Purtroppo la realtà locale è fatta da esigenze e rispetto politico, che non possono essere imposti per fede».

E proprio il rispetto per il consigliere ora all’opposizione «dovrebbe essere il principio primario di tutta l’azione politica, rispetto anche di chi porta istanze diverse».

Poi ci tiene a dire:

«Ho invitato il mio coordinatore provinciale a confrontarsi con iscritti ed elettori in Forza Italia a Desio, spiegare ai desiani la bontà della sua operazione politica, e come con tali operazioni si può migliorare l’azione amministrativa di questa maggioranza. La risposta che ho ricevuto è stata: “Costanza, si sposti nei banchi della maggioranza o faccia quello che vuole fuori da Forza Italia”.

Ci si aspetterebbe una formale e sottoscritta comunicazione motivata, invece no, un trafiletto su un giornale locale. Rispetto, questo sconosciuto, non della persona Samuel Costanza, ma dell’elettorato e dei militanti di Forza Italia a Desio, questo ci si aspetterebbe». E se Veggian aveva dichiarato anche che avrebbe verificato se il consigliere Samuel Costanza ha la tessera del partito, l’azzurro rimarca: «Sono regolarmente iscritto a Forza Italia anche per il 2024». A questo punto cosa farà?

«Attenderò impaziente atti formali e concreti che possano far cambiare idea ai militanti di Desio e conseguentemente a me, consigliere in carica di Forza Italia a Desio. Il tempo è galantuomo e le urne sono le sole che ci diranno chi avrà ragione, io posso aspettare fiducioso, Forza Italia Desio?».

Servono 10 firme per discutere la sfiducia al sindaco

Gli attacchi in Aula dai banchi della maggioranza ci sono stati, ma nessuno è disposto ad andare fino in fondo. Per ora i gruppi al governo della città non hanno risposto. Di conseguenza al momento è ancora tutto fermo, e la sfiducia al sindaco, Simone Gargiulo, annunciata dal Centrosinistra, se nessuno della maggioranza porterà l’affondo, difficilmente potrà arrivare in Aula per la discussione. Occorrono infatti dieci firme, ma attualmente ce ne sono solo otto.

«Sono ormai più di dieci giorni che i gruppi consiliari di Pd, Desio Viva e Desio Libera hanno lanciato la proposta agli altri gruppi politici presenti in Consiglio comunale di sottoscrivere una mozione di sfiducia al sindaco, che si è iscritto in Forza Italia, partito con un gruppo consiliare che siede fra i banchi della minoranza», fanno presente i consiglieri di opposizione. Le firme in calce alla richiesta sono quelle di Jennifer Moro, Jenny Arienti, Roberto Corti, Angelo Paola, Marta Sicurello (Pd), Francesco Pasquali (Desio Viva) e Federico Burgio (Desio Libera). Tra gli altri consiglieri comunali il solo che ha accolto la proposta è Andrea Foti, indipendente che siede in minoranza.

«L'unico consigliere comunale di Forza Italia, Samuel Costanza, invece, ribadisce che continuerà a sedere fra i banchi di minoranza, ma non sottoscrive la mozione di sfiducia, e ciò è ancora più paradossale, perché è proprio il sindaco che ha scavalcato il consigliere di Forza Italia e lo vorrebbe costringere a entrare in maggioranza contro la sua volontà. Del resto, il sindaco conta così tanto nel suo nuovo partito che quest'ultimo non firma neanche i comunicati della sua maggioranza...».

Severo il giudizio dei gruppi di maggioranza che nell’ultima seduta consiliare hanno pesantemente contestato il primo cittadino e l’azione amministrativa, evidenziando il degrado della città.

«Anche il comportamento dei consiglieri comunali critici nei confronti del sindaco, di Fratelli d'Italia, e quello dei consiglieri della Lista Civica per Desio, non fa seguire alle parole i fatti - evidenziano - La Lega, invece, continua a mantenere la linea di un silenzio imbarazzante. Per loro, del resto, come per il sindaco e la Giunta comunale, Desio è rinata... C'è da chiedersi se i cittadini Desiani che li hanno votati sognavano questa rinascita quando udivano lo slogan: "Ascoltare, fare, cambiare: Desio rinasce". Servono dieci firme per discutere la sfiducia al sindaco e 13 voti per mandarlo a casa dopo gli innumerevoli casi che l'hanno riguardato in prima persona».

Difficile che qualcuno di maggioranza sostenga la proposta e la provocazione delle opposizioni. «Dando per scontato che difficilmente i consiglieri comunali di Centrodestra manderanno a casa la loro Amministrazione comunale, saranno almeno abbastanza democratici da garantire un dibattito in Aula?», la domanda che il Centrosinistra gira ai gruppi al governo della città.

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