A Seregno in arrivo un secondo ufficio delle Poste
Il sindaco Alberto Rossi ha incontrato due dirigenti dell'azienda per l'apertura di una seconda sede, oltre a quella storica di via Medici.
A Seregno in arrivo un secondo ufficio delle Poste. L'ipotesi, molto concreta, è stata discussa dal sindaco Alberto Rossi con Matteo Magnaghi e Federico Sichel, responsabili delle relazioni istituzionali della macro-area nord ovest di Poste Italiane.
In arrivo un secondo ufficio delle Poste
Forse è la volta buona per un secondo ufficio delle Poste in città. Ieri mattina, martedì 25 maggio, nella sede comunale di piazza Libertà il sindaco Alberto Rossi ha ricevuto la visita di Matteo Magnaghi e Federico Sichel, responsabili delle relazioni istituzionali della macro-area nord ovest di Poste Italiane. Tema di confronto l'apertura di un secondo sportello di Poste Italiane in città, da tempo e fortemente richiesta dall'utenza.
L'ottimismo del sindaco Rossi
Sulle pagine social il primo cittadino ha reso noto il positivo incontro. "Lo storico ufficio di via Medaglie D’Oro - via Mariani è da tempo insufficiente per la popolazione e le imprese di Seregno - il commento di Alberto Rossi - L'opportunità di un secondo sportello, oltre che molto sentita dalla cittadinanza, è guardata con grande attenzione anche dalla direzione generale di Poste Italiane. La possibilità di apertura di un secondo sportello, anche se in tempistiche non brevissime, sembra al momento molto concreta".
I disagi dell'utenza
In diverse circostanze l'utenza dell'ufficio postale in centro città si è lamentata per le lunghe attese, un problema annoso che si è ulteriormente complicato per l'applicazione delle norme contro il contagio da Covid. Negli anni al sindaco sono pervenute numerose segnalazioni dei cittadini esasperati da code e lunghe attese. Nell'autunno scorso, Alberto Rossi aveva scritto nuovamente a Poste Italiane per ribadire l'urgenza di aprire un secondo sportello in città, a fronte di un servizio insufficiente per la dimensione e la popolazione di Seregno. "Altri Comuni hanno un numero superiore di uffici in rapporto alla popolazione", aveva affermato il primo cittadino. Un confronto fra Comune e Poste Italiane era già stato avviato in precedenza, poi interrotto per la pandemia e il lockdown. Adesso, forse, è la volta buona.