Monza-Lissone-Muggiò

Si sgomita per un posto a Roma: tra i papabili anche molti politici usciti sconfitti dalle Amministrative.

Tra Monza e Lissone sono molti i nomi (più o meno ufficiali) in lizza per uno scranno in Parlamento.

Si sgomita per un posto a Roma: tra i papabili anche molti politici usciti sconfitti dalle Amministrative.
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La corsa per accaparrarsi una poltrona a Montecitorio o a Palazzo Madama è partita. In questo caldo (e non solo parlando di meteo) agosto, i partiti sono alle prese con la stesura delle liste dei candidati in vista delle Politiche che si terranno il prossimo 25 settembre. Una vera corsa contro il tempo dopo le dimissioni del Governo del premier Mario Draghi.

Il Centrodestra

A partire avvantaggiato è sicuramente il Centrodestra che può contare su una solida alleanza tra Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia. Il partito di Silvio Berlusconi a Monza potrebbe puntare tutto sul vicepresidente in carica della Camera Andrea Mandelli e su un altro nome di peso: quello dell’ex sindaco (sconfitto al ballottaggio dal democratico Paolo Pilotto) Dario Allevi che, in alternativa, è dato in pole anche per le Regionali del prossimo 2023. La Lega, quasi certamente, confermerà la candidatura del senatore Massimiliano Romeo e del deputato monzese Paolo Grimoldi, reduce di non non certo brillante risultato alle elezioni Amministrative. Posto assicurato anche per il lissonese Andrea Crippa, braccio destro di Matteo Salvini.
In casa Fratelli d’Italia, nel collegio di Monza, potrebbe aprirsi uno spiraglio al Senato per l’ex assessore monzese Andrea Arbizzoni. Praticamente certa la riconferma, all’uninominale di Lissone-Seregno, per l’uscente Paola Frassinetti alla Camera dei deputati e nutre speranze anche il coordinatore provinciale Rosario Mancino

Il «grande» Centro

Ancora in subbuglio (dopo lo strappo di Carlo Calenda col Pd consumato domenica) il mare nel Centro. Il monzese Paolo Piffer, consigliere di Civicamente che si era apparentato col Centrodestra lo scorso giugno, potrebbe ambire a un posto a Montecitorio con la lista Referendum e democrazia promossa da Marco Cappato.
L’avvocato lissonese Luigi Paganelli, invece, dovrebbe essere la punta di diamante di Più Europa in corsa per uno scranno a Palazzo Madama. Tra i renziani di Italia Viva il nome più gettonato è quello della monzese Francesca Pontani, rimasta a bocca asciutta e senza assessorato nella nuova Giunta di Centrosinistra del capoluogo brianzolo. Ancora da capire cosa farà il muggiorese Pietro Zanantoni che, proprio dalle colonne del nostro giornale, la scorsa settimana aveva confermato il divorzio definitivo con Forza Italia e l’adesione a Buona Destra.

Italexit e la raccolta firme

In questi giorni anche Italexit di Gianluigi Paragone è al lavoro per la raccolta delle firme (non essendosi mai presentata alle Politiche e alle Europee). I nomi, certi e da giorni già confermati, sono quelli dell’ex sindaco di Lissone Fabio Meroni e del caratese Marco Pipino.

E il Centrosinistra?

Sono parecchi i nomi che circolano per un posto in Parlamento sotto la bandiera del Partito democratico (allargato al Partito socialista)
Oltre all’ex primo cittadino monzese Roberto Scanagatti (che non si è candidato per un posto in Consiglio comunale), in corsa ci sarebbero anche il segretario provinciale Pietro Virtuani e l’ex sindaco civico di Lissone Concetta Monguzzi che potrebbe sperare in un posto da «indipendente» proprio tra le fila dei dem.
In ragione dell’accordo nazionale anche la segretaria brianzola del Partito socialista, l’ex consigliera lissonese Elisa Ratti, potrebbe riuscire a strappare una candidatura con la lista comune «Italia democratica e progressista».

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