«Sindaco, fatti da parte»
Clamorosa lettera del Pd brianzolo al segretario regionale per chiedere il ritiro della candidatura al Pirellone (con Majorino) del sindaco di Brugherio Marco Troiano
Che una doppia candidatura alle elezioni regionali (tutta di Brugherio e in casa centrosinistra) avesse da subito sollevato mal di pancia e malumori era stato chiaro sin da subito. Solo che ora questi rumors e voci di corridoio sono stati ufficializzati e hanno assunto le sembianze di una vera e propria «rivolta», messa nero su bianco in una lettera che la segreteria di Monza e Brianza del Pd ha inviato al segretario regionale Vinicio Peluffo.
La poltrona per due sta stretta ai dem: «Concorrenza a Virtuani inaccettabile»
Per i dem, la discesa in campo del sindaco di Brugherio Marco Troiano nelle fila del Patto civico del candidato governatore Pierfrancesco Majorino non avrebbe ragione d’esistere. Non per la qualità del lavoro amministrativo del primo cittadino che si sta avvicinando alla fine del suo secondo mandato in Municipio, quanto piuttosto per una questione puramente strategica.
In lizza per un posto al Pirellone in occasione dell’appuntamento con le urne del 12 e 13 febbraio, infatti, c’è anche il presidente del Consiglio comunale e segretario del Pd di Monza e Brianza Pietro Virtuani. E avere due nomi brugheresi sulla lista, entrambi a sostegno di Majorino, rischia quindi di compromettere e ridurre ulteriormente le chance di elezione di entrambi. Insomma, meglio sarebbe stato puntare su un solo cavallo (Virtuani, nell’ottica del Pd), piuttosto che andare incontro al rischio di disperdere e non concentrare il voto degli elettori bugheresi e brianzoli che si riconoscono nel centrosinistra.
La lettera
Nella lettera inviata a Peluffo poco dopo l’ufficializzazione della candidatura di Troiano, ma emersa solo in questi giorni, i dem brianzoli come prima cosa hanno evidenziato un aspetto non secondario, ossia l’aver appreso della scelta del sindaco dalla stampa. E non dal diretto interessato, che pare nei mesi scorsi avesse confidato ai suoi stretti collaboratori di voler abbandonare la politica dopo l’addio obbligato a Villa Fiorita.
«Pur comprendendo le dinamiche di un’elezione con pluralità di liste e candidature, riteniamo non accettabile che si possa candidare, in una lista alleata e nella posizione di capolista (nella circoscrizione monzese, ndr), il sindaco del Comune in cui viene candidato il segretario provinciale del Pd - hanno sottolineato all’unisono i tredici membri della segreteria del partito, in calce non c’è la firma di Virtuani - Riteniamo inoltre che questo sia, per tutti, un errore strategico».
L'appello
Una zappa sui piedi, insomma, anche se la verità emergerà solo dalle urne. Da qui l’appello a Peluffo di farsi da mediatore con Majorino, affinché la candidatura di Troiano venisse depennata e si trovasse un sostituto, sempre tra gli amministratori brianzoli, ma non di Brugherio. A oggi è chiaro che questo desiderio dem sia rimasto sulla carta e che tutto invece procederà senza modifiche. Ossia che il nome del sindaco era e rimarrà tra quelli dei papabili consiglieri regionali.
Ma restano però le constatazioni, che non è chiaro se potranno avere ripercussioni anche su un altro scenario, in vista delle elezioni comunali di primavera, anche se Troiano non sarà della partita.
"Una questione di opportunità strategica"
«Questa nostra posizione, ci teniamo a sottolinearlo, non è riferita alla persona del sindaco, che riteniamo invero essere un valido amministratore locale - proseguono i dem - Si tratta a nostro avviso proprio di una questione di opportunità strategica, oltre che di correttezza nei confronti di una comunità politica, quella del Pd di Monza e Brianza, che attorno alla figura del suo segretario ha investito energie, passione e impegno».
Per il Pd andava evitata la sovrapposizione di nomi, perché questa rappresenta per il partito guidato da Virtuani «un vero problema politico all’interno della coalizione stessa». E a quanto pare, questo «problema» resta al suo posto, come Troiano.
Tutti i nomi di peso che hanno firmato l’appello inascoltato
C’è anche l’assessore di Monza Marco Lamperti tra i membri della segreteria del Pd brianzolo che hanno firmato la lettera (inascoltata) inviata a Vinicio Peluffo. Lamperti è infatti il responsabile Europa del partito. Ed è in buona compagnia.
In calce ci sono infatti anche i nomi di Margherita Brambilla (assessore ad Agrate), di Simona Buraschi (coordinatrice Donne democratiche), di Michele Calloni (consigliere comunale ad Arcore), di Miriam Casiraghi (tesoriera, di Seregno), di Vincenzo Di Paolo (consigliere a Cogliate), di Angela Marcella (assessore a Bernareggio), di Giorgio Mercati (lissonese, responsabile Organizzazione), di Lorenzo Sala (capogruppo a Triuggio), di Riccardo Sala (segretario dei Giovani democratici Mb), di Marta Sicurello (di Desio, responsabile della Partecipazione e consigliere comunale), di Carlo Sormani (assessore a Villasanta) e di Daniele Valli (che si occupa del Progetto Brianza 2030). Manca, però, pur essendone il segretario e quindi il primo responsabile, la firma di Virtuani. Che, evidentemente, ha fatto fare il lavoro ad altri