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Svolta epocale nel Movimento 5 Stelle: sì al terzo mandato e alle alleanze con i partiti "tradizionali"

Il consigliere regionale Marco Fumagalli: "Ora abbiamo una marcia in più".

Svolta epocale nel Movimento 5 Stelle: sì al terzo mandato e alle alleanze con i partiti "tradizionali"
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Svolta epocale nel Movimento 5 Stelle: la piattaforma "Rousseau" approva il via libera al terzo mandato e alle alleanze con i partiti "tradizionali".

Rottura con il passato

Quella di oggi, venerdì 14 agosto, è una giornata che entra nella storia del Movimento 5 Stelle. La votazione sulla piattaforma Rousseau ha di fatto smontato due pilastri della storica linea pentastellata: da oggi, infatti, cade il tetto del secondo mandato, da sempre caposaldo della politica grillina. Allo stesso tempo il Movimento 5 Stelle apre ai partiti "tradizionali", dando il via libera ad alleanze. Una mossa che permetterà a Virginia Raggi di ricandidarsi a sindaca di Roma e al partito di aprirsi spiragli di dialogo inediti e importanti in vista della prossima tornata elettorale. Una doppia "picconata" alle fondamenta del Movimento, che potrebbe averne tuttavia scontentato l'ala più ortodossa. Differente il pensiero del consigliere regionale Marco Fumagalli, che ha commentato con estrema soddisfazione i risultati della consultazione avvenuta sulla piattaforma "Rousseau".

"Con il voto odierno su Rousseau si apre una nuova fase nell’ambito dell’attività politica del Movimento 5 Stelle, sicuramente più difficile di quella vissuta fino ad oggi - si legge in un nota stampa diramata pochi minuti fa - Il Movimento in questi suoi primi dieci anni di vita ha saputo dimostrare di essere un punto di riferimento per tutti coloro che, delusi dai partiti tradizionali, si erano rifugiati nell’astensionismo. Abbiamo dato prova di capacità di Governo esprimendo un Presidente del Consiglio dei Ministri, come Giuseppe Conte, che tutta l’Europa ci invidia. Abbiamo fatto anche tanti errori come candidare persone che poi alla prima occasione hanno tradito il Movimento ma il Movimento è stato un argine al malcontento popolare che in altri Stati europei ha determinato il successo dell’estrema destra xenofoba. Ha fatto una dura opposizione dove ha potuto ed è stato valido pilastro di Governo in questa legislatura. Ora occorre guardare al futuro e a quell’elettorato che non vuole stare con i fascio leghisti della Meloni, ormai Salvini, come Fontana, non è più credibile e Berlusconi è ormai superato anagraficamente. Ora dobbiamo cercare di dare al nostro Paese una governabilità in cui portare avanti le istanze ambientaliste, di legalità e di rilancio del sistema pubblico".

Fumagalli si è quindi concentrato sul suo territorio d'origine, la Brianza.

"Ci sono ampi spazi anche a livello territoriale sul mio territorio, Monza e Brianza  ad esempio,sulla Pedemontana l’atteggiamento del PD è per la realizzazione dell’opera e sulla gestione delle società pubbliche sta dalla parte delle società quotate in Borsa (vedi A2A e AEB) o degli inceneritori come BEA. Tra tutela dei diritti e tutela degli interessi economici il PD sceglie la seconda. Si tratta quindi di riempire questi spazi e catturare quell’elettorato stufo di essere preso per i fondelli dalle bugie del centrodestra e fare una politica progressista per uno sviluppo eco sostenibile che ponga al centro del dibattito politico la tutela dell’ambiente e della persona".

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