Video fake e odio razziale, condannato il vicesegretario della Lega
Il lissonese Andrea Crippa, braccio destro di Matteo Salvini, montò un video ad arte per criticare una promozione del Museo Egizio
Un video fake che aveva scatenato un'ondata di odio razziale ingiustificato. Il deputato leghista, ex consigliere comunale a Lissone e già portaborse di Matteo Salvini al Parlamento europeo, Andrea Crippa è stato condannato dalla sezione civile del Tribunale di Torino.
Video fake, la vicenda
Nel gennaio del 2018 il lissonese, che all'epoca era anche coordinatore federale del Giovani Padani (oggi Lega Giovani), aveva aspramente criticato la scelta della direzione del museo di portare avanti delle promozioni rivolte ai cittadini che parlano la lingua araba, indipendentemente dalla nazionalità.
L'attuale vicesegretario federale della Lega, infatti, aveva chiamato il centralino della struttura torinese chiedendo informazioni. Dall'altra parte del telefono un centralinista che avrebbe confermato le promozioni.
A «incastrare» Crippa, secondo il giudice Valeria Di Donato, l’assenza di centralinisti di sesso maschile (alla telefonata aveva infatti risposto proprio un uomo).
Questa sentenza ha confermato che la telefonata era stata realizzata ad arte con lo scopo di diffondere una fake news - ha sottolineato, contattato dalla redazione, l’avvocato Fabrizio Tarocco dello studio legale Weigmann che ha difeso il Museo Egizio - Oltre alla falsa telefonata è stata anche appurata l’istigazione all’odio attraverso i canali social del politico.
A seguito del video, che ha registrato oltre un milione di visualizzazioni, moltissime erano state le telefonate di insulti razzisti e offese anche nei confronti delle centraliniste del polo museale, ascoltate in sede di istruttoria, in risposta al messaggio del lissonese che chiedeva di «Condividere questa vergogna».
Risarcimento da 15mila euro
Il video si è quindi dimostrato una vera e propria fake news creata ad arte e che ha scatenato l’odio ingiustificato dei supporter del deputato leghista.
Il lissonese ora dovrà risarcire allo storico Museo Egizio del capoluogo piemontese la somma di 15mila euro, oltre al pagamento delle spese processuali e la rimozione del video.
(nella foto in copertina Crippa con Matteo Salvini dalla pagina Facebook)
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