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Berlusconi-Monza: amore a prima vista

Berlusconi-Monza: amore a prima vista
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Tra le figure più influenti degli ultimi anni figura indiscutibilmente quella carismatica, poliedrica e mai banale di Silvio Berlusconi. Il compianto ex presidente del Consiglio, patron dell’A.C. Milan, e nel recente periodo del Monza, ha lasciato un segno indelebile nella storia moderna. Specie in chiave politica e sportiva, dove ha ottenuto risultati importanti, portando ai vertici nell’accezione calcistica la società del cuore: quella appunto milanese a tinte rossonere. Tuttavia dopo aver ceduto quest’ultima e passato il testimone, ha preso in mano un altro club, appena dietro il Milan, nelle preferenze di Berlusconi: il Monza.

Cosa è stato per il Monza il duo Galliani-Berlusconi

La carriera di Silvio Berlusconi nel recentissimo periodo storico lo ha visto protagonista ancora una volta della scena calcistica, con la presidenza del Monza. Una società che dopo un tramonto inesorabile ha conosciuto grazie alla potenza economica e sapienza gestionale del “cavaliere”, coadiuvato dalla fedele spalla di sempre, Adriano Galliani, una risalita enorme. Infatti la promozione prima dalla C alla B, e poi dalla serie B alla massima competizione italiana, la A, ha di fatto riportato agli onori della cronaca il club brianzolo. Il lavoro portato avanti dall’amministratore delegato Galliani, e dal patron Berlusconi, ha comportato un restyling della squadra che ha accresciuto di anno in anno le proprie potenzialità. Un amore viscerale, quello tra società e proprietà, dove le figure in questione hanno più volte sottolineato nelle diverse interviste e conferenze rilasciate, il legame affettivo di vecchia data al Monza. Un feeling che risale a molto tempo prima, essendo questo club il più amato da Galliani e dall’ex presidente del consiglio. Insieme al Milan, infatti, i due profili in questione non hanno mai nascosto il legame indissolubile con questa piazza e le rispettive origini.

Quanto vale il Monza

Dopo aver parlato del legame affettivo tra Galliani Berlusconi e il Monza, e le motivazioni che hanno spinto questi ultimi ad assumere le redini del club brianzolo, vediamo ora come è cresciuta questa società negli ultimi anni. Dopo il fallimento vissuto nel 2016, e la ripartenza della serie D, la squadra riesce a vincere il campionato dilettantistico venendo poi rilevata da Silvio Berlusconi nel 2018. Da lì in poi una cavalcata straordinaria che ha condotto il team alla massima serie italiana, con nel mezzo la doppia promozione in C e in B, rispettivamente nel 2019 e 2021. Nel 2022 l’approdo in A che vede l’arrivo in rosa di diversi calciatori affermati e profili meno noti ma conosciuti dall’esperto A.d. Galliani. Una guida che ha portato tra le altre cose alla scoperta del neo allenatore Raffaele Palladino, alla sua prima esperienza su una panchina professionistica. Grazie a questa risalita storica il valore del Monza è cresciuto notevolmente arrivando a toccare una quotazione vicina ai 200 mln di euro.

Quanto è costato il Monza a Berlusconi

Detto del valore economico attuale del club brianzolo in seguito al processo di risanamento e sviluppo attuato dal duo Berlusconi-Galliani, vediamo ora quanto è costato come investimento iniziale il Monza. La cifra spesa dal gruppo Fininvest, guidato appunto dal patron milanese, si è aggirata intorno ai 72 milioni di euro. Nel giro di 4 anni di gestione, dunque, Berlusconi è riuscito a triplicare il valore della società calcistica lombarda, portandola vicino alla zona europea della massima serie italiana. Obiettivo che la squadra si pone di raggiungere nelle prossime stagioni con una certa continuità, al pari di altri club che hanno iniziato questo circolo virtuoso in passato, quali Napoli, Atalanta o Sassuolo, che così hanno stabilizzato la propria posizione nel campionato principale.

Quanto ha speso il Monza per arrivare in serie A

Ovviamente i risultati non vengono da soli, ma sono sempre il frutto di lavoro sapiente, organizzazione ed investimenti. Spesso questi ultimi se lungimiranti non comportano nemmeno un esborso eccessivo, rispetto a quelli che sono i ricavi. Nel caso del Monza, specie con l’avvento di Berlusconi, la forza economica messa a disposizione del club brianzolo è aumentato e di molto. Questi, infatti, ha speso quasi quanto ad oggi vale la società come costo di partenza per assumerne la guida: ossia 190 milioni di euro. Una cifra che può sembrare tutto sommato ridotta se si pensa a ciò che gli altri club di A spendono nel mercato e rafforzamento delle proprie rose. Per vincere, ci vogliono i soldi, a meno di clamorosi colpi a effetto come il Napoli di Giuntoli: ad esempio, chi prova la nostalgia per la coppa delle coppe o per il calcio degli anni ‘90 deve sapere che la Lazio, ultima a vincere la Coppa in questione, aveva una rosa di tutto rispetto spendendo miliardi di euro. In questo, però, stiamo pur sempre parlando di una neo promossa in A, con un passato non di certo glorioso o una storia calcistica prestigiosa. Tutti fattori che incidono poi sul tasso di investimento da parte della proprietà, che commisura giustamente le risorse economiche da introitare nel club a seconda del range di appartenenza. Nella fattispecie del Monza, parliamo di una squadra i cui obiettivi sono quelli di permanenza nella massima serie, e crescita costante ma graduale. Per tanto la spesa è più che importante ed in proporzione con una società come quella menzionata.

Chi è il proprietario del Monza adesso

Veniamo in ultimo ad una tematica che tocca di riflesso anche la cronaca recente, poiché coinvolge la scomparsa del patron Silvio Berlusconi. La morte di quest’ultimo non ha scosso solo opinione pubblica e sfera politica, ma anche quella sportiva e calcistica. Di conseguenza ha portato ad un cambio di gestione del club brianzolo che aveva alla guida proprio la figura dell’ex Cavaliere. Attualmente il testimone della presidenza è passato al fratello Paolo Berlusconi, mentre la proprietà è sempre nelle mani del gruppo Fininvest, di cui faceva parte appunto Berlusconi. Gruppo che in passato ha guidato anche il Milan, e che ora dovrà affrontare la delicata gestione di una società che probabilmente verrà ceduta al miglior offerente mantenendo la sola presenza eventuale nella posizione di amministratore delegato di Adriano Galliani, il quale vorrà portare avanti l’ultimo progetto iniziato con il fedele compagno di mille avventure professionali.

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