Commissione trasporti del parlamento Ue: passo indietro sullo stop motori benzina-diesel entro il 2035
Brusca frenata della Ue sulla decisione di eliminare, entro il 2035, la circolazione di motori a benzina o a diesel. La crisi del settore energetico e gli alti costi dell’elettrico hanno convinto l’Europa a rimandare la scadenza, tagliando la percentuale di emissioni da evitare dal 100% al 90%.
Passo indietro dell’Ue
L’essenza di questo provvedimento, votato in Commissione Trasporti del Parlamento Ue con 27 favorevoli, 14 contrari e 7 astenuti, è quella della neutralità tecnologica. L’obiettivo zero emissioni è messo da parte e le aziende potranno continuare a investire sulla forza lavoro e sui progetti di sviluppo tecnologico legato a motori termici o ibridi, anche oltre il 2035.
Cambierà anche il metodo di verifica per quanto riguarda le emissioni prodotte da ogni singolo veicolo. Dal precedente approccio “tail-pipe”, che misurava solo le emissioni del singolo veicolo, la nuova modalità prenderà in considerazione, invece, l’intera filiera produttiva delle automobili. Questo non significa che i motori a energie alternative verranno messi da parte, tutt’altro.
Sfruttando l’indotto delle vecchie tecnologie, l’azienda automobilistica avrà la possibilità di continuare a investire e a fare ricerca sulle alternative rinnovabili, riuscendo magari a renderle anche più accessibili a livello economico per il pubblico di fascia medio-bassa. Come dicevamo, la decisione non è definitiva e dovrà passare al vaglio del Parlamento ma, almeno per ora, il futuro prossimo del motore a scoppio sembra essere salvo.
Iniziative dell’Ue in materia di sostenibilità
L’Ue, negli ultimi anni, è fortemente impegnata nell’investire tempo e risorse nella conversione energetica e sostenibile; in quello che viene comunemente chiamato Green Deal europeo. Tutti gli interventi mirano a raggiungere gli obiettivi accordati durante le conferenze sull’ambiente e lo sviluppo delle Nazioni Unite.
Sono anni che l’ONU cerca di contrastare il cambiamento climatico con una serie di accordi, a partire da quello stipulato con la conferenza cop21 di Parigi, su cui può essere interessante informarsi per capire meglio in che direzione ci si stia muovendo. Una misura che la Commissione ha adottato, datata 11 dicembre 2019, nasce per convertire in maniera sostenibile e salubre per l’ambiente la produzione di energia e le attività industriali.
Questo per azzerare le emissioni nette in tutta Europa entro il 2050; una meta che potrebbe esser raggiunta anche grazie a finanziamenti mirati per premiare e sostenere iniziative volte a contenere le emissioni. I motivi di questa scelta sono da ricercare nei cambiamenti climatici, ma anche nella rarefazione della biodiversità e nell’inquinamento massiccio delle falde acquifere.
Non solo la neutralità climatica entro il 2050 è già divenuta una legge Ue, ma secondo la presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen, il Green Deal Europeo sarà come lo sbarco sulla Luna per tutti i cittadini europei. Questo perché renderebbe il nostro continente il primo a raggiungere l’obiettivo delle emissioni zero a livello globale. Gli interventi sull’edilizia sostenibile, ad esempio, vanno proprio in questa direzione: rendere la propria abitazione sostenibile, dal punto di vista energetico, contribuisce al raggiungimento di tale obiettivo.