Salute e benessere

Depressione, con l’aiuto di esperti se ne può uscire

Intervista al dottor Massimiliano Dieci, responsabile dell’Unità Operativa di Riabilitazione Psichiatrica degli Istituti Clinici Zucchi di Carate Brianza, dove si affrontano anche dipendenze da sostanze e comportamentali

Depressione, con l’aiuto di esperti se ne può uscire
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La depressione e le dipendenze sono problemi purtroppo in crescita per la cui cura è necessario affidarsi a esperti specializzati. Da oltre trent’anni, gli Istituti Clinici Zucchi di Carate Brianza sono all’avanguardia nella cura e nella riabilitazione specialistica delle più frequenti patologie psichiatriche e nel trattamento delle dipendenze. Presso il presidio di Carate Brianza sono, infatti, attivi un’Unità Operativa di Riabilitazione Psichiatrica, una Comunità Protetta ad Alta Assistenza e una Comunità Riabilitativa ad Alta Assistenza. Forti di questa esperienza e per rispondere alla crescente domanda di cure e residenzialità psichiatriche, il Reparto di Riabilitazione Psichiatrica, oltre all’attività in convenzione con il Sistema Sanitario Nazionale, offre un nuovo percorso in regime di solvenza per il trattamento di patologie psichiatriche e dipendenze, chiamato ZucchiMentalCare.

Depressione, con l’aiuto di esperti se ne può uscire

Abbiamo quindi approfondito questi temi con il responsabile dell’Unità Operativa di Riabilitazione Psichiatrica degli Istituti Clinici Zucchi di Carate Brianza, il dottor Massimiliano Dieci:

"Abbiamo deciso di mettere a disposizione sei posti per pazienti che hanno necessità di un ambiente con maggiore privacy e comfort e che hanno bisogno di risposte molto rapide".

La principale patologia di cui vi occupate nella clinica di Carate è la depressione?

"Sì, è un disturbo molto frequente, possiamo dire che nel corso della vita almeno il 20% della popolazione femminile e il 10% di quella maschile manifesta un episodio depressivo. Spesso è un disturbo ricorrente ed è caratterizzato da umore molto basso, mancanza di interesse, difficoltà nel fare qualsiasi cosa. Spesso sono presenti anche dei sintomi fisici, come difficoltà del sonno e alterazioni dell’appetito. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, oggi nel mondo la depressione è la patologia che provoca maggiore disabilità, cioè la patologia socialmente più impattante, ad esempio è la prima causa di perdita di giorni lavorativi".

Siamo più depressi o prima non lo sapevamo?

"Sono vere entrambe le considerazioni: sono aumentati i casi e in più ci occupiamo di forme di depressione che in passato non arrivavano all’attenzione degli specialisti. La pandemia da Covid 19, poi, ha indubbiamente accentuato la presenza di disturbi depressivi. Già da anni si assisteva a una crescita costante, la pandemia ha accentuato questo fenomeno. Di fatto, oggi, per i sistemi sanitari è la patologia più impattante e dovremmo occuparcene di più, in realtà le risorse per la sanità sono poche e quelle dedicate alla psichiatria ancora meno, certamente non sufficienti per soddisfare i bisogni reali".

Il dottor Massimiliano Dieci, responsabile dell’Unità Operativa di Riabilitazione Psichiatrica degli Istituti Clinici Zucchi di Carate Brianza

Ma perché oggi si assiste a una crescita dei casi?

"Viviamo in un contesto sociale sempre più stressante, con richieste sempre più alte e problemi crescenti. Lo stress è certamente un fattore di rischio per la depressione e la società odierna ci mette sempre più sotto pressione. Ognuno poi ha i propri specifici fattori di rischio, dalla storia personale alla familiarità. Avere avuto eventi stressanti e traumatici precoci, esperienze infantili gravi, certamente espone a un maggiore probabilità. Un altro fattore di rischio è l’uso di sostanze, dagli stimolanti all’alcol. Spesso ansia e stress spingono ad abusare di alcol che al di là di un effimero effetto positivo, alla lunga precipita in stati depressivi. Spesso si sottovaluta il problema della depressione: si calcola che almeno la metà delle persone che hanno una forma clinicamente significativa di depressione non arriva a chiedere il supporto dello specialista. Quindi se ne parla tanto ma c’è ancora molto da fare, perché c’è chi soffre di depressione e non si rivolge nemmeno al medico di medicina generale".

E’ difficile da riconoscere e accettare la depressione?

"Ci sono persone in grado di fare un’autovalutazione corretta, mediamente sono più le donne che infatti chiedono maggiormente aiuto rispetto agli uomini. Ci sono ambiti culturali dove questa patologia è riconosciuta e altri dove ancora si fa fatica ad accettarla".

Oggi però ci sono cure efficaci?

"Oggi abbiamo delle terapie molto efficaci, rispetto a 20 anni fa ci sono più strumenti e più farmaci, e anche terapie non farmacologiche come la Stimolazione Magnetica Transcranica. E’ una terapia disponibile nel nostro centro e che permette di stimolare aree specifiche del cervello, una strategia in più per curare le depressioni, soprattutto forme resistenti, che non rispondono bene ad interventi di prima linea. Per le forme minori la terapia d’elezione è la psicoterapia, mentre per le forme più gravi è necessaria una terapia farmacologica".

I percorsi di cura sono personalizzati?

"La nostra presa in carico è sempre un percorso personalizzato messo a punto in base alla gravità e al tipo di patologia, oltre che alle preferenze del paziente – che magari non vuole assumere farmaci o che non vuole fare la psicoterapia – caratteristiche di cui dobbiamo tenere conto".

Come è formato il vostro team?

"Vi lavorano medici psichiatri, psicologi, educatori e infermieri specializzati: un’equipe multidisciplinare per seguire in modo personalizzato ogni paziente".

Si può guarire dalla depressione?

"Se si utilizzano in maniera corretta gli interventi che abbiamo a disposizione, possiamo dire che la gran parte dei pazienti esce dalla depressione. Per tutti, comunque, è necessario tenere sotto controllo la situazione, con terapie di mantenimento e preventive per evitare delle ricadute, in base alla storia specifica del paziente e alla gravità della depressione".

Oltre alla depressione vi occupate delle dipendenze...

"Le dipendenze necessitano ovviamente di approcci e terapie diverse, con protocolli specifici. Sono in grande crescita le dipendenze comportamentali: da shopping compulsivo, da sesso, da gioco e quelle da nuovi media – quelle più in aumento – e che riguardano persone di ogni età che rinunciano quasi del tutto alla vita reale per una vita solo digitale. Anche per le dipendenze ci sono percorsi psicologici, interventi farmacologici e, anche in questi casi, possiamo utilizzare la Stimolazione Magnetica Transcranica, che ha dato risultati molto incoraggianti sulle dipendenze".

Ci sono altre patologie psichiatriche che affrontate nel vostro centro?

"Certamente, dai disturbi d’ansia ai disturbi psicotici e di personalità. Fra questi in particolare il disturbo di personalità borderline, che necessita di programmi psicologici e riabilitativi lunghi. Seguiamo anche pazienti con deficit dell’attenzione, l’Adhd nell’adulto, una patologia sempre più riconosciuta e per la quale abbiamo a disposizione nuovi interessanti farmaci. Infine ci occupiamo delle patologie psichiche legate dell’anziano e quelle legate all’obesità".

ZucchiMentalCare, degenze specializzate in cure psichiatriche e dipendenze

Da oltre trent’anni, gli Istituti Clinici Zucchi di Carate Brianza sono all'avanguardia nella cura e nella riabilitazione specialistica delle più frequenti patologie psichiatriche e nel trattamento delle dipendenze, comprese le situazioni di resistenza ai trattamenti convenzionali.
Forti di questa esperienza e per rispondere alla crescente domanda di cure e residenzialità psichiatriche, il Reparto di Riabilitazione Psichiatrica, oltre all’attività in Ssn, offre anche un nuovo programma in regime di solvenza per il trattamento di patologie psichiatriche e dipendenze, denominato ZucchiMentalCare.
ZucchiMentalCare offre un percorso specializzato nel trattamento di diverse patologie, tra cui: disturbi dell’umore, comprese forme resistenti, dipendenze da sostanze come alcol, cocaina, cannabis e nuove droghe (escluso eroina), dipendenze comportamentali (gioco d’azzardo, dipendenze digitali), disturbi psicotici, disturbi della personalità, disturbi d’ansia e disturbi da stress post-traumatico, disturbo da deficit dell'attenzione/iperattività nell’adulto (Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder, Adhd), disturbi ossessivi, disturbi psicogeriatrici, psicopatologia dell’obesità.
Grazie a un approccio strutturato e mirato, viene programmato il ricovero fornendo così una risposta concreta e rassicurante a chi cerca un aiuto immediato.
ZucchiMentalCare si affaccia su un ampio parco con alberi secolari. A ogni paziente viene garantita l’assoluta riservatezza e un elevato standard qualitativo di comfort alberghiero.
Per maggiori informazioni il team è a disposizione per rispondere a qualsiasi richiesta di informazione:
• telefono 0362986511
zucchimentalcare@grupposandonato.it
www.grupposandonato.it

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